Le prime vittime delle guerre sono purtroppo i bambini, testimoni inconsapevoli dei conflitti, privati della loro tranquillità, sicurezza, salute, felicità ma soprattutto normalità. Già, perché in Occidente la normalità è un concetto consolidato, dato quasi per scontato, mentre nei Paesi, come la Siria - dilaniati dai continui conflitti a fuoco - la normalità è un concetto ormai dimenticato.

Il video di Nada

E questa cruda realtà è stata messa a nudo e condivisa volutamente dalla mamma di una bimba di 5 anni di Aleppo, Siria, che ha postato su un noto social network di condivisione il video che ritrae la figlia.

Fin qui nulla di sorprendente. Quanti genitori amano condividere, con amici virtuali e non,  le immagini o i momenti più belli che riguardano i figli. Ed ecco che  il video che ritrae la piccola Nada, la protagonista di questa triste storia, può sembrare come tanti altri. Nel video si vede inizialmente la bimba cantare allegramente davanti alla mamma, che la riprende con il cellulare, quando ad un tratto un gran frastuono e una forte scossa hanno fatto sbalzare via la piccola dalla poltrona, fatto cadere i mobili e lo stesso cellulare con cui si stava riprendendo la scena.

Quindi un susseguirsi di urla, probabilmente della mamma, che cerca di scappare e mettersi al riparo insieme alla figlia.

A causare tutto questo una bomba, una delle tante lanciate sulla città e che ogni giorno mietono centinaia di vittime innocenti, invece di colpire gli avamposti dell'Isis.

I bambini testimoni della guerra in Siria

Non è la prima volta che un bambino diventa il testimone inconsapevole della guerra che si sta combattendo in Siria. Neanche qualche giorno fa è stata portata a conoscenza del mondo Occidentale, la triste storia di Onran. Anche quelle immagini hanno toccato le corde dell'anima di tanti. E anche in quel caso il piccolo è stato miracolosamente sottratto vivo dalle macerie della sua casa di Aleppo, distrutta da un ordigno esplosivo. Difficilmente dimenticheremo il suo sguardo attonito, il viso e il corpo ricoperto dalle ceneri e dai detriti ed ancora il suo rumoroso assordante silenzio, che gridava con immensa compassione, tutto il dolore del mondo, mentre stava seduto davanti a chi lo riprendeva. La tanto richiesta tregua per un cessate il fuoco, caldeggiata e promossa dalle Nazioni Unite, non si riesce a raggiungere.

La Russia ha fatto sapere che concederà un cessate il fuoco per 48 ore, solo quando l'ONU avrà i carichi umanitari pronti per la partenza. E nel frattempo piovono bombe sulle case dei tanti bambini di Aleppo.