Un altro basejumper muore dopo un lancio con la tuta alare. Stavolta il fatto è successo a Chamonix, nota località sciistica francese, dove il norvegese Alexander Polli usava andare per allenarsi e lanciarsi. 

Un lancio fatale con la sua tuta alare, che stavolta lo ha portato a scontrarsi contro un albero. L'italo-norvegese Alexander Polli era molto famoso tra gli appassionati di basejumping, una disciplina sportiva che porta gli appassionati a lanciarsi dalle vette più alte con una speciale tuta, per poi planare accompagnati solo dal vento. 

Per fare i suoi lanci, Alexander preferiva andare nelle vette più elevate; e per quello che sarebbe stato l'ultimo lancio, aveva scelto proprio l'incantevole cornice delle montagne di Chamonix, con altitudine 1500 metri.

I video spettacolari del giovane basejumper

Alexander amava pubblicare in rete le sue prodezze. Video spettacolari e mozzafiato che se da un lato appassionano e tolgono il respiro, dall'altro inducono a non poche riflessioni sull'opportunità o meno di praticare degli sport estremi come può essere il basejumping.

Il giovane 31enne non si lanciava mai da solo, c'era sempre un gruppo di amici che lo accompagnava, lo seguiva e incoraggiava in queste sue prodezze. Ma in quest'ultima occasione non hanno potuto che assistere inermi allo schianto, senza poter fare nulla. Lo schianto è avvenuto sotto i loro occhi a 150 chilometri di velocità. 

Sono stati proprio gli amici del giovane italo-norvegese a soccorrere il giovane e a chiamare subito i soccorsi.

Dalla ricostruzione dei fatti sembra che il basejumper, nonostante il violento impatto, fosse ancora vivo e cosciente dopo lo schianto.

L'impatto, purtroppo, ha determinato la compromissione dei principali organi vitali, determinando quindi nel giro di poco tempo il decesso del giovane. 

La morte di Emanuele Uli

La tragedia di Alexander segue quella avvenuta pochi giorni fa a Emanuele Uli, noto basejumper altoatesino, in Svizzera dopo un lancio. Anche in quel caso qualcosa non è andato bene e il giovane si è schiantato contro le rocce. 

Due vite spezzate, due ragazzi capaci di imprese straordinarie, per molti impossibili, capaci, come filmato dai video pubblicati su Internet, anche di passare attraverso un buco di qualche metro tra le rocce ad una velocità superiore ai 150 chilometri orari.