I militari del Gruppo della Guardia di Finanza di Chiasso, in collaborazione con i funzionari della Dogana del valico di Brogeda, hanno recentemente effettuato con successo un controllo sulla Seat Altea di un'apparentemente insospettabile automobilista croato 48enne, scoprendo un doppiofondo realizzato artigianalmente dove erano stati occultati diversi pacchi contenenti sostanza stupefacente. Il caso ci dimostra quanto, nonostante la diminuzione drastica del fenomeno negli ultimi anni, questa tipologia di iniziativa criminale sia ancora dura a morire, come testimonia anche il maxisequestro avvenuto a Cagliari di recente.

Selezionato per un controllo tra le migliaia di veicoli provenienti dal Nord Europa, l'uomo, di nazionalità croata ma residente in Germania, ha insospettito i Finanzieri al valico per via del bagaglio molto essenziale ed è così incappato in una perquisizione approfondita del mezzo di trasporto presso la cosiddetta "buca" (una particolare officina di parcheggio provvista di una fossa al di sotto del veicolo che permette l'accesso alla parte inferiore dello stesso) dove i "cacciavitisti" (sezione della GdF specializzata nello smontaggio dei mezzi meccanici),  i quali hanno presto individuato il sofisticato doppiofondo, sbloccabile con una piccola chiave.

L'ispezione del veicolo di fabbricazione spagnola ha portato al sequestro di 15 panetti di cocaina pressata da oltre un chilo, per un totale di oltre 17, 10 sacchetti di morfina per un totale di 10 e 60 grammi di marijuana, oltre a denaro contante per 1500 euro, una banconota croata da 50 Kune, quattro telefoni cellullari, un navigatore satellitare e due carte di credito prepagate.Questo quantitativo rappresenta, comportando un semplice viaggio in automobile, un'attività criminale ben più redditizia dell'importazione di automobili scoperta nel sud Italia, questa volta dagli agenti della Polstrada, sempre in collaborazione con i funzionari delle Dogane.

La droga avrebbe probabilmente fruttato al dettaglio oltre 3 milioni e mezzo di Euro, visto anche l'elevato grado di purezza riscontrato dai laboratori di analisi dell Fiamme Gialle.

L'uomo si trova ora in stato di fermo ed è accusato di traffico internazionale di stupefacenti, reato che a seconda dell'entità proporzionale del traffico prevede una sanzione penale che va da un minimo di 8 anni di reclusione a un massimo 20, ed è al vaglio della Guardia di Finanza un'indagine per stabilire se l'uomo avesse eventuali complici, fatto che comporterebbe anche il reato di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti.