E' un precedente importante quello stabilito dalla Corte di Cassazione in una recente sentenza in materia di divorzio, depositata il 29 settembre. L'ex moglie (o comunque l'ex partner), secondo la Suprema Corte, perde il diritto agli alimenti in caso di convivenza “more uxorio” con un nuovo partner.
Nel caso esaminato dalla VI Sezione della Suprema Corte, la ex moglie intratteneva una stabile convivenza con un altro uomo, ragion per cui l'ex marito, in sede di divorzio, aveva chiesto ai giudici di essere esonerato dal pagamento dell'assegno, in quanto – secondo le sue argomentazioni – proprio in virtù di questa nuova convivenza erano venuti meno i presupposti del diritto al mantenimento.
Ricordiamo che, secondo il diritto di famiglia, gli alimenti sono delle prestazioni assistenziali, degli obblighi di solidarietà familiare, connessi allo stato di bisogno economico di chi ne ha diritto.
Per i giudici in caso di convivenza vengono meno i presupposti dell'assegno divorzile
Il Tribunale di Latina nella sentenza che pronunciava il divorzio dei due protagonisti della vicenda, aveva respinto la domanda di assegno divorzile della donna, accogliendo invece le richieste dell'ex marito.
Non contenta, la donna si era rivolta alla Corte di Cassazione per ottenere l'annullamento parziale delle sentenza ed il riconoscimento del diritto agli alimenti.
Ma la Suprema Corte ha condiviso la decisione del Tribunale ed ha rigettato il ricorso.
Secondo la Cassazione, l'instaurazione di una nuova famiglia, anche se in regime di coppia di fatto, 'rescindendo ogni connessione con il tenore e il modello di vita caratterizzanti la pregressa fase di convivenza matrimoniale fa venir meno ogni presupposto per la riconoscibilità dell'assegno divorzile a carico dell'altro coniuge'.
Il diritto agli alimenti si estingue definitivamente
In questi casi l'obbligo di mantenimento, secondo la Corte, viene estinto definitivamente. I giudici fondano la loro decisione sull'articolo 2 della Costituzione, che implicitamente tutela la famiglia di fatto (o coppia di fatto, per usare il gergo comune), considerata come una formazione stabile e duratura, in cui l'individuo 'svolge la sua personalità', e come tale 'richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà'.
Secondo i magistrati, quella della convivenza “more uxorio” è una scelta 'esistenziale, libera e consapevole' ed implica 'l'assunzione piena del rischio di una cessazione del rapporto'.
Questo, in base alla sentenza, è sufficiente a far cessare definitivamente l'obbligo di erogare l'assegno di mantenimento nei confronti dell'ex coniuge.