L'avvocato padovano Giorgio Destro non si sarebbe mai aspettato un trattamento del genere da parte della compagnia aerea Emirates, compagnia che ha scelto molte volte per i suoi viaggi di lavoro e vacanza. Il volo Città del Capo-Venezia dello scorso 2 luglio è stato veramente traumatico per il legale italiano.
Foto testimonia il disagio del signor Destro
Giorgio Destro, che tra l'altro è avvocato fiduciario del Consolato italiano a Città del Capo, ha citato in giudizio la compagnia Emirates, chiedendo un risarcimento di 2759,51 euro perché non è riuscito a godersi il volo e per i danni morali.
All'avvocato era stato attribuito il posto 29K, quello vicino a un finestrino; a un passeggero obeso, invece, un posto centrale. Tale attribuzione è stata drammatica per Destro, che ha avuto seri problemi di movimento e spazio. Quel passeggero oversize, infatti, occupava anche una parte del posto assegnato al legale padovano: lo conferma anche una foto che Destro ha allegato alla citazione in giudizio.
Quando ha scoperto che gli era stato assegnato un posto del genere, vicino al 'gigante' passeggero, l'avvocato ha subito chiesto spiegazioni al responsabile della cabina. Il personale di bordo ha riconosciuto il disagio ma non aveva altre soluzioni.
L'unica alternativa per il legale era di stare in piedi per 9 ore; oppure avrebbe potuto occupare i posti delle hostess, ovviamente quando erano liberi. Un viaggio desolante che Giorgio Destro ricorderà a lungo. Il legale ha sofferto non poco, mentre il suo vicino opulento ascoltava musica, dormiva e si rilassava.
Le scuse di Emirates non bastano al legale padovano
Quando è atterrato a Venezia, il signor Destro ha subito inviato una email alla Emirates, lamentando il pessimo trattamento ricevuto sul volo Città del Capo-Venezia. La nota compagnia si è scusata ma non ha riconosciuto nessun risarcimento all'avvocato. L'atteggiamento freddo e borioso della Emirates ha stizzito il legale, che ha adito le vie giudiziarie. L'obiettivo non è tanto quello di ottenere una somma di denaro ma far riconoscere il diritto di ogni passeggero a un viaggio tranquillo e comodo.