Recitava poesie in pubblico come trattatamento terapeutico per guarire dalla timidezza e superare difficoltà di linguaggio. Ha suscitato un'ondata d'indignazione e polemiche la vicenda di un bambino russo di 10 anni, violentemente preso e arrestato dalla polizia russa a Mosca. Il motivo? Colpevole di aver declamato versi di Shakespeare nei pressi della centralissima Arbat, la via degli artisti della capitale russa.
Il video della "cattura" del ragazzino come fosse un pericoloso criminale è stato pubblicato sul web diventando, manco a dirlo, subito virale sui social network e scatenando un putiferio, specie in Russia.
Il video dell'arresto: la polizia moscovita blocca bambino di 10 anni
Nel video che è stato girato con uno smartphone da una giornalista della tv indipendente Dozhd, malgrado la scarsa qualità delle immagini, si vede e soprattutto si sente il bambino terrorizzato che piange e strilla come un forsennato mentre viene strattonato dai poliziotti che lo trascinano verso l'auto di servizio per portarlo al commissariato.
Una donna che lo accompagna, che si è qualificata come sua "matrigna", urla di lasciarlo andare ma viene allontanata. Il bambino, circondato da agenti come fosse un incallito criminale, viene caricato in auto. Nella parte finale del video si vede il piccolo, mingherlino, con una grande montatura di occhiali a proteggere lo sguardo, intento a recitare una poesia in strada.
Sospetto accattonaggio, il papà pronto a dare battaglia legale
Secondo una versione fornita dalla polizia, gli agenti sarebbero intervenuti perché l'avrebbero visto chiedere soldi per le sue performance. Sarebbe stato quindi un caso di accattonaggio in violazione della legge russa. Ma il padre, Ilya Skavronski, si è precipitato alla stazione di polizia negando categoricamente che suo figlio abbia mai fatto l'elemosina.
Un altro video ha confermato che il ragazzo è stato visto declamare versi del poeta inglese, senza nulla pretendere né tanto meno chiedere, sempre nei dintorni della strada degli artisti di Mosca. E un avvocato ingaggiato dal padre ha sostenuto che la polizia ha poi rilasciato il ragazzino scusandosi per l'accaduto, ma ha fatto comunque un verbale al padre per mancata tutela. Il signor Skavronski ha detto che valuterà se intraprendere o meno un'azione legale.
La poesia consigliata dal logopedista
Il papà del bambino ha raccontato ai mezzi di informazione che il figlio è da anni in trattamento da un logopedista che gli ha consigliato di recitare poesie in pubblico come parte del processo di cura e come strumento per vincere la timidezza.
"Mio figlio ama la poesia e ne conosce molte a memoria - ha detto Skavronski -. I passanti lo accolgono sempre benevolmente quando recita e in passato la polizia ha sempre reagito con calma". Del caso è stato informato anche il presidente Vladimir Putin, ma il suo portavoce, Dmitri Peskov, ha riferito che la questione non rientra nell'agenda presidenziale. Niente poesia al Cremlino.