La cronaca odierna racconta un grave fatto accaduto ad una festa tenutasi a Castelnuovo Rangone, nel modenese. E nel corso della quale tre invitati sono letteralmente collassati dopo aver sniffato pericolose dosi di scopolamina, meglio nota come il 'respiro del diavolo'. Un potente allucinogeno ricavato dalle solanaceae, piante che possono presentare sia la variante commestibile che quella tossica e fornitrici di alcaloidi psicoattivi. La bravata dei tre amici ha compromesso seriamente la loro salute, visto che sono stati trasportati d'urgenza al vicino ospedale di Baggiorava a causa di una overdose dalla quale solo uno è riuscito a riprendere conoscenza, mentre gli altri due risultano tutt'ora ricoverati in terapia intensiva.

In effetti, una eventuale overdose potrebbe causare repentine perdite di coscienza, paralisi, delirio, e persino la morte.

Cos'è il respiro del diavolo

La droga che controlla la mente, chiamata anche Burunganda, è molto conosciuta alle forze dell'ordine, perché usata spesso dagli stupratori. I quali, approfittando degli effetti negativi che produce sul cervello umano, possono compiere più facilmente aggressioni sessuali premeditate. Al riguardo, gli esperti assicurano che l'aspirazione di tale sostanza potrebbe ridurre le persone in stato di catalessi e di ipnosi. Tanto che le persone vengono addirittura paragonate a degli zombie. Infatti, anche molti storici e testimoni oculari raccontano che questa la droga sarebbe stata utilizzata nei campi di stermini nazisti da Joseph Mengele, il famigerato angelo della morte.

E adoperata come 'siero della verità' sia dalla Cia e che dal Kgb nel corso degli interminabili interrogatori.

Reperimento facilitato da internet

L'allarme generato dal collasso dei tre amici accorsi alla festa privata del modenese ha fatto precipitare 'gazzelle' e 'volanti' in pochi minuti. In seguito alle prime dichiarazioni e alla utilissima testimonianza fornita dall'unico giovane lucido tra quelli ricoverati a Baggiorava, le forze dell'ordine hanno potuto constatare che la droga potrebbe essere stata acquistata su internet.

Ma la certezza matematica purtroppo sarebbe custodita proprio da uno dei due trentenni al momento impossibilitati a parlare e per i quali i medici del nosocomio emiliano non escludono gravi danni cerebrali. Una condizione, che secondo il parere degli inquirenti, preannuncia una lunga e complicata indagine.