Proprio quello che non ti aspetti, la pensione d'invalidità di tuo figlio in cambio di favori sessuali. Gesti inequivocabili, e richieste di palpeggiamenti di ogni tipo e in ogni dove. Vere e proprie violenze sessuali subite da numerose madri per poter conseguire il certificato di inabilità necessario per l'avviamento delle pratiche burocratiche. A denunciare un medico legale dell'Inps di 66 anni che operava a Siena, sono state proprio queste coraggiose donne residenti nella Valdichiana e nella Valdelsa.

Mamme giovanissime, ma anche di mezza età, risultate vittime predilette di quello che doveva essere un professionista di fiducia. Tuttavia, l'uomo che doveva assicurare la dovuta trasparenza e correttezza, aveva approfittato di quella posizione di potere concessa dall'Istituto, per ricattare le signore che accompagnavano i propri figli disabili.

Quando lo scrupolo è un optional

Gli incresciosi fatti risalgono al 2014 e al 2015, anno in cui il medico legale dell'Inps chiamato a redigere i certificati di inabilità e invalidità, e magari concedere alle mamme anche la 104/92 per ovvie ragioni, è stato arrestato.

Ma solo ora emergono nuovi particolari e l'inchiesta si allarga. La prontezza e il coraggio delle mamme toscane ha fatto scattare i dovuti controlli e le cosiddette intercettazioni ambientali e telefoniche. Stesse scene, stessi copioni. La consueta scusa era quella di farsi aiutare dall'innocente donna a tenere sollevata l'eventuale maglietta indossata dai figli in modo di poter palpare indisturbato i seni e le parti basse. Una situazione imbarazzante per chi, da un lato, depone estrema fiducia in un pubblico ufficiale e, dall'altro, la necessità di quella visita per attestare la condizione fisica e mentale del proprio caro.

Ben sei casi davanti al giudice

Il medico legale è stato arrestato dai Carabinieri di Poggibonsi nell'ottobre del 2015.

Prontamente licenziato dall'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, ora si trova al centro di un processo per concussione e violenza sessuale. Inoltre, il dottore dovrà rispondere alle risultanze di una seconda indagine arrivata all'attenzione del Giudice per l'Udienza Preliminare Alessandro Buccino. E per la quale è stata chiamata in causa anche l'Inps, in qualità di ex datore di lavoro del pubblico ufficiale incriminato. L'inizio dei dibattimenti erano stati fissati proprio nella giornata di domani, ma dovranno slittare a data a destinarsi a causa dell'astensione dell'avvocatura penale dalle udienze e da ogni attività giudiziaria proclamata dalle Camere Penali italiane. Le quali manifestano un sentito contrasto al tentativo di riforma del processo penale attualmente in corso.