In vista della mostra sul patrimonio artistico sottratto a Pompei e dopo le critiche seguito al rollo del muro della Casa del Pressorio, gli scavi archeologici più famosi del mondo si ritrovano di nuovo protagonisti di un fatto di cronaca. Ieri sera, in tarda ora, i custodi della Soprintendenza speciale hanno scoperto il furto di una borchia di bronzo, esposta nella mostra “pompei e i Greci”, allestita in quella che viene chiamata la Palestra Grande, di fronte all'Anfiteatro.
Il reperto rubato a Pompei
La borchia risale al VI secolo a.C. ed è solitamente esposta nel Museo archeologico nazionale della Basilicata “Dinu Adamesteanu” di Potenza. Era stata spostata in occasione della mostra “Pompei e i Greci”, aperta al pubblico il 12 aprile scorso. All'interno di questa, curata dal direttore generale di Pompei Massimo Osanna e da Carlo Rascigno (Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli), sono esposti oltre 600 reperti, tra cui armi, ornamenti, ceramiche, elementi architettonici, sculture e argenti di epoca greca, etrusca, romana e paleoitalica. La borchia era stata avvitata ad un pannello di legno e coperta da una lastra di plexiglass, assieme ad altri tre reperti dello stesso tipo.
Faceva parte della sezione dedicata ai ritrovamenti a Satriano di Lucania, in provincia di Potenza.
Furto a Pompei, indaga anche la direzione del parco
In mattinata, dopo la denuncia della sparizione, si è recato sul posto il Nucleo investivo dell'Arma dei Carabinieri di Torre Annunziata (Napoli). Le forze dell'ordine si sono subito mobilitate per effettuare i dovuti rilievi e per far partire le indagini, che coinvolgono anche la visione delle immagini della videosorveglianza. Per ora si suppone che il furto si sia verificato durante le ore diurne, mentre la mostra era aperta al pubblico, seppur non sia certo il momento preciso. La Direzione del Parco archeologico ha avviato, parallelamente, delle indagini interne volte a risalire alle cause del furto.
Ha pertanto chiuso la mostra al pubblico, per consentire all'Arma dei Carabinieri di svolgere il proprio lavoro in maniera più fluida. Il Direttore Generale Massimo Osanna ha puntualizzato che, oltre al pannello espositivo, di giorno la mostra è presidiata dal personale Ales, mentre di notte è sottoposta a videosorveglianza e sistema di allarme. Inoltre, ha avanzato l'ipotesi secondo cui, dato il modo in cui la borchia era stata esposta, la sua rimozione “deve aver richiesto un tempo necessario a evitare i controlli”.