Abbassatasi l'allerta incendi in tutta la Grecia, si alzano le voci rabbiose di chi ce l'ha fatta. Le polemiche investono il Governo e il suo leader, Tsipras. Sono infatti in molti a scagliarsi contro la Troika e la politica di austerità adottata sino ad oggi dalla Grecia, che ha portato a tagli anche sul personale e i mezzi dei vigili del fuoco.

I tagli del governo

La politica greca di rientro negli standard europei, ha portato a dei tagli sulle forze dell'ordine, compresi polizia e vigili del fuoco. Questi tagli, che hanno riguardato stipendi, pensioni e indennità, hanno interessato anche la Protezione Civile, che si è vista sottrarre circa 34 milioni.

Per quanto la manovra di Tsipras sia riuscita a rialzare il PIL del paese, secondo i dati Eurostat un quarto della popolazione è ancora costretto a vivere in estrema povertà.

I tagli alle forze dell'ordine non sono passati inosservati, e già nel febbraio 2017 circa cinquemila vigili del fuoco erano scesi in piazza ad Atene, per dire di no all'ennesimo licenziamento di circa 4 mila unità su 12 mila. Il risultato si è potuto vedere quest'anno, a fronte di questo incendio: poco personale a far fronte all'emergenza, mezzi obsoleti, idrovore vecchie, danneggiate o con gomme a terra, che hanno impiegato quasi due ore per raggiungere alcuni punti del paese.

Nei mesi precedenti il governo aveva cercato di tamponare la carenza di personale mettendo a disposizione 1500 posti "stagionali" nei vigili del fuoco.

Questo però non è bastato, anche perché la decisione è andata contro la legge di previdenza sociale ideata dal ministro Katrugalos ed entrata in vigore nel settembre del 2017.

Tale legge riscriveva il collegamento tra gli stipendi e le imposte sulle assicurazioni. In questo modo, tutti i vigili del fuoco, data anche la retroattività della legge stessa, si sono visti ridurre il proprio stipendio mensile, in base anche all'esperienza maturata.

Vigili, quindi, con un esperienza di 30 anni si sono ritrovati a dovere allo stato circa 2400 euro, sottratti mesi per mese dal proprio salario.

Ritardi o mancanza di personale, la polemica divampa

Molti sono i sopravvissuti che parlano di ritardi anche nella macchina organizzativa e di aver atteso quasi ore prima di veder la sola ombra di un aiuto da parte del Governo.

E' stato John Stamoulis, capo degli ufficiali dei Vigili del Fuoco greci, a chiarire cosa sia accaduto e perchè, in un'intervista al Corriere della Sera. L'uomo spiega che, per quanto ora i vigili del fuoco contino circa 12mila unità in tutto il paese, il disastro non si sarebbe comunque potuto evitare con più uomini e più mezzi, data la forza del vento la sera stessa in cui è divampato l'incendio. Aggiunge, però, che forse la situazione sarebbe stata molto migliore e si sarebbe potuto intervenire in maniera più completa, se negli ultimi anni non ci fossero state quelle riforme economiche che hanno tagliato mezzi, uniformi, veicoli e personale.

Piano straordinario del governo

Il governo, nel frattempo, ha annunciato un piano straordinario per fronteggiare la crisi in cui si ritrova ora il paese.

Ha deciso di stanziare venti milioni di euro, un conto corrente e fondi per rafforzare la vigilanza. I fondi sono stati stanziati per le esigenze immediate delle cittadine e della popolazione colpita dall'emergenza. In un secondo momento sarà attivato un conto corrente bancario per raccogliere fondi in supporto a tutta la popolazione. Nel frattempo, rimane solamente una Grecia in ginocchio, che ancora fa la conta delle vittime e dei superstiti e indaga su tutto ciò che è accaduto, nella speranza di trovare il colpevole.