Su proposta del ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, il Cdm ha approvato il decreto legislativo di attuazione della legge sul contrasto alla povertà, che introduce dal primo gennaio del prossimo anno il Rei, acronimo di reddito d'inclusione. Una misura unica nazionale finalizzata a contrastare anche l'esclusione sociale. Ne beneficeranno i nuclei familiari con determinati requisiti riferiti alla situazione economica.
Il valore dell'isee non dovrà superare i 6 mila euro, mentre il valore del patrimonio immobiliare, diverso dalla casa destinata ad abitazione, non dovrà andare oltre i 20 mila euro. L'Isee è l'indicatore della situazione economica equivalente. Alla parte reddituale si somma il 20 per cento della ricchezza patrimoniale, ma si tiene conto di franchigie e detrazioni per la prima casa: il tutto viene diviso per la scala di equivalenza.
I beneficiari
Prioritariamente ammesse al Reddito d'inclusione, in prima applicazione, le famiglie con figli non ancora maggiorenni o disabili, donne in gravidanza o disoccupati con un'età superiore ai 55 anni.
Il Rei è compatibile con lo svolgimento di un'attività lavorativa, ma non lo è con la fruizione contemporanea, anche di un solo componente della famiglia, della Naspi o di altro tipo di ammortizzatore sociale per la cosiddetta disoccupazione involontaria. Il Reddito d'inclusione prevede un beneficio di carattere economico erogato mensilmente. Variabile l'importo, da 187,5 euro per una persona sola a 485,4 per nuclei con almeno cinque componenti.
Il fondo nazionale
Per finanziare il Reddito d'inclusione è stato istituito uno specifico fondo nazionale, con una dotazione strutturale che l'ultima Legge di bilancio ha portato a 1,7 miliardi di euro dal 2018. Il 15 per cento dello stesso fondo verrà destinato al potenziamento d'interventi e servizi sociali.
Il Rei sarà concesso per un periodo massimo di 18 mesi. Per richiederlo di nuovo dovranno trascorrere almeno sei mesi dall'ultima erogazione. L'accesso avverrà attraverso una dichiarazione ai fini Isee precompilata. Previsto anche un progetto personalizzato per il superamento della condizione di povertà.
L'istanza
La domanda andrà presentata presso i punti per l'accesso al Rei che verranno identificati dai Comuni. L'ente raccoglierà l'istanza, verificherà i requisiti relativi alla cittadinanza e alla residenza, e la invierà all'Istituto nazionale previdenza sociale entro dieci giorni dalla ricezione. Si rispetterà l'ordine cronologico di presentazione. Entro cinque giorni toccherà all'Inps verificare il possesso di tutti gli altri requisiti.
A quel punto potrà avvenire il riconoscimento del beneficio economico, erogato attraverso una carta di pagamento elettronico.
La 'Carta Rei'
La "Carta Rei", gratuita, dovrà essere usata solamente dal titolare. Potrà essere prelevato contante entro un limite mensile che non dovrà superare la metà del beneficio. La stessa carta consentirà acquisti in supermercati, negozi di generi alimentari, farmacie e parafarmacie, nonché pagamenti delle bollette di luce e gas negli uffici postali. Il ministro Giuliano Poletti ha definito il Reddito d'inclusione "il primo strumento nazionale per la lotta alla povertà", una "rivoluzione culturale" per superare "l'approccio assistenzialista del passato". Soddisfatto anche il premier Gentiloni, che ha parlato di "prima risposta a un'esigenza molto rilevante".
Prima dell'approvazione definitiva da parte del Governo si attendono gli ultimi passaggi, decisivi, nella Conferenza unificata in Parlamento. Sottolineando l'impegno del ministero competente, il premier ha auspicato che "le Commissioni parlamentari possano essere ispirate dalla stessa volontà di migliorare ulteriormente il decreto".