Il rapporto “(Non) Tutti a mensa 2017” di Save the Children mette a nudo numeri allarmanti: il 48% dei bambini in Italia non può accedere al servizio mensa, al sud si sfiora addirittura l’80%.
Il report, svoltosi in quattro anni, analizza la refezione scolastica in Italia, con un focus su 45 comuni con più di 100 mila abitanti, e si incentra in particolar modo sulle prassi adoperate nelle varie regioni, ponendo l’attenzione sulle tariffe previste e sulle politiche per accedere alle esenzioni e agevolazioni.
Italia spaccata a metà, e non solo
Il divario emerso tra nord e sud è allarmante, sia riguardo il servizio mensa sia circa la possibilità di usufruire del tempo pieno, che varia in modo drastico tra regione e regione. La causa principale di queste disparità di trattamento è dovuta al fatto che la mensa rimane un servizio di competenza locale, per cui ogni comune adotta un regime diverso a seconda della propria condizione finanziaria e del proprio bilancio. “Fino a quando le amministrazioni locali continueranno ad avere piena discrezionalità, esisteranno delle disparità” - denuncia Raffaella Milano, direttrice dei Programmi Italia Europa di Save The Children – “per questo continuiamo a chiedere con forza la riqualificazione della mensa da servizio a domanda individuale a servizio pubblico essenziale”.
In questo modo, infatti, si verificano situazioni paradossali: in una città dove una famiglia con un reddito annuo basso sarebbe del tutto esentato, in un altro comune potrebbe pagare una tariffa superiore a 3 euro; una cifra che in alcuni comuni non si raggiunge neppure per le famiglie con reddito annuale medio (a Catania, per esempio, la tariffa massima prevista è di 2,30 euro).
Numeri allarmanti
Il problema delle tariffe è soltanto secondario: in 8 regioni, infatti, più del 50% dei bambini non può accedere alla mensa perché il servizio non esiste, solo in 17 comuni viene garantito in tutti gli istituti primari e soltanto in 4 comuni ne usufruisce il 100% degli alunni. Nelle regioni del sud le percentuali sono invertite, con numeri che vanno dal 63% all’80% di bambini senza servizio mensa. Lo stesso vale per le classi a tempo pieno che non vengono garantite per il 69% su tutto il territorio nazionale, con percentuali ancora più alte nel Meridione (fino al 93% in Molise).
Disomogeneità anche per le agevolazioni
Ma la disparità non riguarda soltanto l’accesso e le tariffe applicate.
Le politiche riguardo le esenzioni e le agevolazioni, infatti, subiscono cambiamenti drastici non soltanto tra nord e sud, ma anche tra comuni appartenenti alla stessa regione. Un quarto dei comuni, sui quali si è svolta l’indagine, ammette di non prevedere in alcun modo l’esenzione totale dal pagamento, mentre i criteri per usufruire delle agevolazioni si basano talvolta sulla residenza del bambino, talvolta sul reddito familiare, altre volte ancora su motivazioni di natura familiare o sociale.
Bambini a disagio
Un dato allarmante per Save The Children riguarda, inoltre, il fatto che le conseguenze delle diverse politiche, a volte, ricadano direttamente sui bambini laddove, per esempio, alcune scuole bloccano direttamente l’accesso alla mensa se il pagamento della retta non viene effettuato regolarmente, rischiando, così, di porre il bambino in una situazione di vero e proprio disagio.