Un’altra strage si è consumata nel Regno Unito, nella notte tra il 22 e il 23 maggio, presso il Manchester Evening News Arena: un'esplosione nei pressi del foyer del palazzetto, alla fine del concerto di Ariana Grande, ha già causato 22 morti e almeno 60 feriti.

Non sono ancora chiare le dinamiche dei fatti, ma già si parla di attacco terroristico. Poco dopo le 22:30, al termine del concerto, c'è stata una prima esplosione, e probabilmente c'era anche una seconda bomba che sarebbe rimasta inesplosa. Secondo le prime ricostruzioni, l'ordigno utilizzato sarebbe stato una "bomba piena di chiodi" che, al momento della detonazione, sarebbero schizzati tra la folla ferendo decine di persone, soprattutto alle gambe.

Sul luogo dell'attentato sono intervenute immediatamente pattuglie della polizia, ambulanze e un elicottero che sorvolava la zona. Chiuse, per precauzione, la fermata della metropolitana adiacente al palazzetto, la Manchester Victoria Station, e sono stati deviati tutti i treni diretti a Manchester. Londra ha inviato rinforzi dell’antiterrorismo di Scotland Yard per indagare sul caso, mentre la CNN sostiene che sia già stato identificato il kamikaze responsabile dell'attentato. Si tratta del peggior attacco verificatosi nel Regno Unito dal 2005, quando 4 terroristi islamici britannici causarono 52 morti e circa 700 feriti.

May: "orribile attacco terroristico, sospesa la campagna elettorale"

Theresa May, primo ministro britannico, ha subito parlato di "orribile attacco terroristico", comunicando la sospensione di tutte le attività legate alla campagna elettorale, in vista del voto del prossimo 8 giugno.

Il sindaco di Manchester, Andy Burnham, ha dichiarato: "Il mio cuore è con le famiglie che hanno perso i loro cari. La mia ammirazione è per i nostri coraggiosi servizi di soccorso. Una notte terribile per la nostra grande città".

Ancora sotto shock le persone presenti al momento dell'attentato, molte delle quali si sono recate o sono state trasferite immediatamente presso il Wythenshawe Hospital.

I tassisti della città hanno garantito corse gratuite per tutta la notte a chi voleva tornare a casa e a chi cercava i familiari tra la folla impaurita. Erano circa 20mila le persone che al momento dell'esplosione si trovavano alla Manchester Arena - il secondo più grande palazzetto d’Europa - molte delle quali erano genitori che avevano accompagnato i figli, anche minorenni, ad assistere allo spettacolo della loro cantante preferita, Ariana Grande.