La vicenda è accaduta a Firenze verso le undici e mezzo di sera, ed è emersa grazie allo sfogo sui social network della protagonista, poi ripreso da varie testate nazionali. Un folto gruppo di giovani ubriachi ha iniziato a molestare una ragazza, arrivando a provare ad abusare di lei, che l'ha scampata grazie al provvidenziale intervento di Hossein, uno dei tanti venditori di rose che affollano il centro fiorentino.

Vediamo come sono andati i fatti.

Il racconto della ragazza

La ragazza stava passeggiando da sola per le strade del capoluogo toscano quando è stata avvicinata da un gruppo di oltre venti giovani italiani, su di giri perché visibilmente ubriachi. Inizialmente l'hanno fermata e hanno iniziato a scherzare con lei, chiedendole di fare una fotografia. Ma ben presto l'atteggiamento dei ragazzi cambia, e iniziano proposte oscene. "Dai vieni con noi che ti facciamo divertire, facciamo un'orgia, ti facciamo godere tutti insieme, si vede che sei una a cui piacerebbe" racconta la ragazza.

La situazione si scalda

La giovane a quel punto inizia a divincolarsi per allontanarsi dal gruppo, ma non ci riesce ed i ragazzi iniziano a scagliarle contro bicchieri e cannucce. Uno o due individui hanno iniziato a sputarle o cercare di farlo, mentre altri divertiti facevano un video della scena con il cellulare. Nessuno ha mosso un dito per aiutarla, fino a quando è coraggiosamente intervenuto Hossain, un ambulante che vende rose. L'uomo riesce ad allontanare gli ubriachi e la ragazza se ne va con lui, mentre dal gruppo giungono nei loro confronti insulti sessisti e razzisti. La ragazza in seguito è rimasta sorpresa dalla gentilezza del suo salvatore. "Mi ha dato una salvietta per asciugarmi le lacrime e dopo mi ha offerto qualcosa da mangiare e da bere.

Mi ha persino fatto avere degli asciugamani per pulirmi e mi ha lasciato una rosa".

Lo sfogo della ragazza prosegue: "Se non fosse intervenuto quest'uomo probabilmente non sarei qui a raccontare questa vicenda. Gli ho lasciato una mia fotografia, in modo che possa sempre ricordarsi il viso della ragazza che ha salvato quella notte". La ragazza conclude che ha reso pubblico il suo sfogo per sensibilizzare quanti relegano gesti come quello compiuto dal gruppo di ragazzi "una semplice bravata" relegando le pesanti molestie ad uno scherzo. Ma anche a quanti vorrebbero che gli stranieri "se ne stiano a casa loro". Infine lancia un appello: "noi donne dovremmo trovare la forza di raccontare quello che ci accade, superando la vergogna".