Il giovane, liceale di 17 anni di Casal Palocco, è in coma da sabato mattina all'ospedale San Camillo, ovvero da quando è stato ritrovato privo di sensi fuori dalla discoteca "Room 26", nel quartiere dell'Eur, in fondo a una rampa di un centro congressi. Gli accertamenti su cosa sia avvenuto non sono ancora stati chiariti - non si sa se ciò sia dovuto ad una caduta o a un pestaggio - ma sono stati indagati quattro ragazzi di età compresa fra i 23 e i 25 anni, forse coinvolti in casi di cronaca precedenti.

La versione della polizia

Il venerdì sera il giovane era uscito con una comitiva di sei persone, in cui era presente anche una sua cugina. Una serata dedicata al divertimento, ma che a causa di un fraintendimento - forse un drink che per sbaglio il giovane avrebbe rubato alla banda - e poi un altro - forse una spinta alla cugina, probabilmente avvenuto anch'esso per sbaglio - ha suscitato la reazione del 17enne, finito poi in una rissa vera e propria.

I buttafuori della discoteca sono intervenuti facendo uscire tutti fuori - da uscite diverse per evitare che si azzuffassero all'esterno del locale.

Inutilmente: nel parcheggio della discoteca, dove i ragazzi avevano lasciato le proprie macchine, i due gruppi si sono incontrati nuovamente e qui gli scontri sono stati più violenti di prima.

Nonostante il giovane fosse alto oltre un metro e ottanta, per non essere inevitabilmente sopraffatto, è stato costretto a scappare in direzione della Nuvola, il sopracitato centro congressi. Ma purtroppo è stato raggiunto e ridotto in fin di vita.

L'epilogo

Il ragazzo, non rientrando a casa, è stato cercato dapprima tramite i social network dai genitori, poi grazie alla segnalazione di un suo amico anche lui studente alla polizia che pensava che il giovane avesse recuperato il portafoglio e il telefono cellulare che la cugina aveva inizialmente preso in custodia e si fosse incamminato verso casa sano e salvo.

Il ritrovamento è stato fatto grazie a dei vigilanti incaricati di sorvegliare il centro congressi della Nuvola, ma solo verso mezzogiorno: dieci ore e forse oltre di agonia che hanno peggiorato di molto la sua già critica situazione. I medici dell'ospedale San Camillo precisano che il 17enne, se fosse stato soccorso al momento dei fatti, probabilmente non sarebbe finito in coma.

I dottori stanno facendo tutto il possibile, ma neanche loro sanno come e quando il giovane studente si risveglierà. Speriamo in un lieto fine.