Due guanti di lattice conficcati in gola, senza che potesse opporre resistenza alcuna, l'hanno soffocata in pochi istanti. Così era stata trovata morta nel suo letto, due settimane fa, Dolores De Bernardi, la donna di 91 anni ospite nella casa di riposo Divina Provvidenza di Como. Ora nel giallo che ha scosso l'ospizio, potrebbe esserci una svolta. La procura di Como ha iscritto nel registro degli indagati due anziane. Entrambe sono indiziate di omicidio volontario, ma non in concorso tra di loro. Il che significa che l'assassina potrebbe essere una delle due.

Le indagate sono: una, la compagna di stanza dell'anziana, addirittura una 94enne, mentre l'altra è una 78enne che vive in un miniappartamento della struttura dell'opera Don Guanella perché suo marito è ricoverato nello stesso reparto della vittima. Nel caso della 78enne, oltre l'ipotesi di reato di omicidio volontario, c'è quella di calunnia: avrebbe fatto ricadere la colpa sulla vicina di letto della vittima.

L'omicidio

A scoprire l'orrenda "esecuzione" il pomeriggio di domenica 24 settembre scorso, tra le 18 e le 18 e 30, è stata una dipendente del pensionato di Como. Un'infermiera che, durante le ordinarie attività di cura degli ospiti, ha trovato la 91enne, immobile nel suo letto nella stanza che occupava dal 2010 al terzo piano.

Aveva un paio di guanti in lattice nel cavo orale. Dolores De Bernardi, senza figli ma solo nipoti, soffriva di disturbi cognitivi ed era in precarie condizioni di salute. Accanto a lei c'era, anche lei nel suo letto, la compagna di stanza, una 94enne, a sua volta con gravi problemi cognitivi, che non aveva saputo spiegare l'accaduto.

Il personale della struttura aveva visto Dolores viva circa mezz'ora prima. Era stato chiesto l'intervento delle forze dell'ordine perché c'erano troppi elementi anomali. Ha preso corpo subito l'ipotesi di omicidio ed escluso il gesto volontario. Poi l'autopsia ha confermato che la morte è avvenuta per soffocamento.

Indagini e posizioni diversificate

Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Simona De Salvo, sono condotte dalla squadra mobile della Questura di Como. Dopo due settimane, la procura ha iscritto nel registro degli indagati due anziane ma con posizioni ben diverse. Nel caso della compagna di stanza 94enne, è un atto dovuto per procedere ai rilievi tecnici. Invece la 78enne indiziata di omicidio volontario, è indagata anche per calunnia. Nei suoi confronti ci sono gravi indizi: è stata notata dal personale del reparto mentre prendeva guanti dai carrelli. La donna avrebbe tentato il "delitto perfetto", sistemando guanti in lattice nella borsa, sotto il letto e sulla poltrona della compagna di stanza della vittima nel tentativo di far ricadere sulla 94enne la colpa dell'omicidio.

La perizia sui guanti di lattice: il movente impensabile

A questo punto, gli inquirenti puntano tutto sul solo elemento che può fare la differenza: l'arma del delitto. Il pm ha notificato gli avvisi di garanzia in vista delle consulenze tecniche irripetibili: la perizia sui guanti che hanno provocato la morte per soffocamento della povera anziana. Si spera di trovare tracce che permettano di isolare il Dna che farebbero risalire a colpo sicuro all'autore del crimine. Ma quale potrebbe essere stato il movente? Perché uccidere una povera anziana inerme?Forse non bisogna andare in cerca di chissà quali motivazioni. Al contrario puntare su spiegazioni semplici, persino assurde nella loro banalità.

Una potrebbe essere uno stato di esasperazione, persino di odio, che qualche ospite del pensionato avrebbe maturato nei confronti dell'anziana, "colpevole" di urlare e lamentarsi a causa dei suoi disturbi cognitivi e delle gravi condizioni di salute.