Ennesima notizia di violenza sui bambini quella che vi stiamo per descrivere. Già, perché quello che è accaduto a Torino è qualcosa che lascia veramente esterrefatti, visto che i genitori frustavano i propri figli con i cavi elettrici sulle mani e sotto la pianta del piede, li legavano ad una sedia e li tenevano rinchiusi in una stanza senza finestre, al buio, per diverse ore e senza che venissero alimentati adeguatamente.
Adesso il giudice ha disposto il pagamento di una provvisionale da 10.000 euro per ogni figlio e sia per il padre che per la madre è stata stabilita una condanna di reclusione di 3 anni e 6 mesi.
Sveglia all'alba per studiare il Corano
Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, infatti, quello che i due genitori avrebbero fatto passare ai propri figli è un vero e proprio calvario. Oltre a tutto quello che vi abbiamo elencato più sopra, infatti, i coniugi costringevano i loro quattro bambini a svegliarsi all'alba per la lettura del Corano, per pregare e per studiare la cultura dell'Islam.
Tre sorelle e un fratellino più piccolo, privati di Facebook e di qualsiasi altra forma di social network. Una vera e propria reclusione per minori. E il tutto si sarebbe verificato dal 2011 al 2015. La notizia della condanna a 3 anni e sei mesi di reclusione dei due genitori è arrivata il 24 novembre, per il sollievo dei quattro bambini.
La confessione shock di una delle figlie all'insegnante: 'Preferisco la morte'
Per i figli, inoltre, il giudice ha disposto il pagamento di 10.000 per ciascuno. Un piccolo risarcimento che però, probabilmente, non cancellerà tutto il male che questi hanno dovuto subire. Le confessioni di una delle figlie fatte alla propria insegnante, d'altronde, non lasciavano alcun dubbio: 'Preferisco uccidermi piuttosto che fare ritorno in casa, perché non voglio più stare con mamma e papà.
Lui ci picchia'. Ed è stato proprio grazie a queste confessioni che l'oscena vicenda è venuta alla luce. La madre dei quattro bambini aveva provato anche a giustificare queste indescrivibili azioni affermando che vivere in sette in pochi metri quadrati era un grande problema e c'era una situazione disperata. Non può assolutamente essere una giustificazione.
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