alex zanardi è un campione dello sport amato da tutto il pubblico, fortissimo in pista nelle gare di automobilismo e atleta di successo nelle competizioni paralimpiche, che ha affrontato con grande determinazione dopo l'incidente in cui è rimasto disabile. In sella alla sua handbike, la bicicletta paralimpica, ha polverizzato moltissimi record dominando le competizioni mondiali sia su strada che in pista.
Zanardi come moltissimi appassionati di ciclismo ed handbike spesso si allena per strada, da qui un tweet che ha generato molta attenzione.
Manca l'educazione stradale
Alex Zanardi nei giorni scorsi ha pubblicato un tweet, puntuale e tagliente, non offensivo ma che ha innescato una discussione importante, ripresa poi sul Corriere della Sera, sulla sicurezza stradale.
Dalle pagine del sito del Corriere infatti Alex Zanardi lancia un appello, quello di incrementare la consapevolezza dell'importanza dell'educazione stradale. Non solo un atleta ma anche un automobilista attento, infatti quello che dichiara è la realtà che quotidianamente si vive sulle strade.
Non vuole ergersi a ruolo di censore polemico - dichiara il campione al Corriere - ma il suo intento è sensibilizzare il pubblico su un problema che rischia di non essere arginato prima che continui a mietere vittime, quello della distrazione al volante. Questa disattenzione è sicuramente aumentata negli ultimi anni, da quando gli smartphone hanno preso il sopravvento. Alex Zanardi è molto attento al tema della sicurezza stradale, e vedendo intorno sempre più persone distratte dal cellulare ha voluto lanciare un appello che considerando il grande pubblico di fan che lo segue potrebbe avere risvolti più che positivi.
Uccide più la distrazione che alcol e velocità
Il grido d'allarme di Zanardi è supportato inoltre dai dati sugli Incidenti stradali.
Basti pensare che in Italia secondo i dati Aci/Istat la prima causa di incidenti non è la velocità troppo elevata o la guida in stato di ebrezza ma la distrazione per ben il 16,2% degli incidenti, purtroppo anche mortali. Mandare un sms, leggere un e-mail, dare un'occhiata veloce al social network sono tutte azioni che potrebbero sembrare di poca importanza ma che tolgono l'attenzione mentre siamo alla guida.
Il campione romagnolo non vuole fermarsi alla discussione senza nulla di costruttivo ma rilancia. Si è offerto infatti, ancora dalle pagine online del Corriere, di partecipare come testimonial a campagne sociali per la sensibilizzazione sul tema. Vorrebbe darsi da fare Alex perchè la questione è molto sentita e urgente: 'Il problema è così grave che se, per esempio, me lo proponesse la polizia stradale — dichiara ancora — farei da testimonial senza chiedere un centesimo».