Con la morte di papa Francesco si apre ufficialmente nella Chiesa cattolica la fase di Sede vacante, ovvero il periodo compreso tra la fine di un pontificato e l’elezione del successore. Al conclave avranno diritto di voto attivo e passivo un totale di 135 cardinali, ossia quelli con meno di 80 anni. Fra essi sono complessivamente 19 gli italiani, che rappresentano il "gruppo nazionale più numeroso": tra loro spiccano le figure di Pietro Parolin e di Matteo Maria Zuppi.
I 19 cardinali italiani al conclave 2025
Limitando l'analisi ai 19 porporati di nazionalità italiana, fra i più accreditati figurerebbe Matteo Maria Zuppi, nato l'11 ottobre 1955, attuale presidente della CEI, da anni al centro del dialogo ecumenico e sociale, molto stimato anche fuori dai confini italiani.
Ma avrebbe delle buone possibilità anche Pietro Parolin, nato il 17 gennaio 1955, Segretario di Stato vaticano, è considerato da molti il naturale “numero due” della Chiesa e tra i candidati con maggiore esperienza diplomatica e curiale. Anche Angelo De Donatis, nato il 4 gennaio 1954, vicario generale di Roma, è una figura di riferimento per la diocesi del Papa e ben inserito nella realtà pastorale cittadina.
Giuseppe Petrocchi, nato il 19 agosto 1948, arcivescovo de L’Aquila, è un teologo apprezzato per il suo rigore e la sua sobrietà. Un altro nome è quello di Francesco Montenegro, nato il 22 maggio 1946, già arcivescovo di Agrigento, noto per l’impegno con i migranti e le periferie. C'è poi Paolo Lojudice, nato il 1º luglio 1964, arcivescovo di Siena, noto per l’attenzione ai temi sociali e all’inclusione.
Fra i porporati vi è anche Mauro Gambetti, nato il 27 ottobre 1965, già custode del Sacro Convento di Assisi e oggi vicario generale del Papa per la Città del Vaticano, egli unisce spiritualità francescana e visione organizzativa. L'elenco prosegue poi con Baldassarre Reina, nato nel 1970: vescovo ausiliare di Perugia, ha un profilo in linea con la nuova generazione di pastori voluti da papa Francesco. Roberto Repole, classe 1967, attuale arcivescovo di Torino, è un teologo molto stimato, vicino alla riflessione conciliare e noto per una visione ecclesiologica aperta e dialogante.
Pierbattista Pizzaballa e Fabio Baggio, entrambi nati nel 1965, incarnano esperienze molto diverse: il primo è patriarca latino di Gerusalemme, con un' esperienza nei territori complessi della Terra Santa, dove ha maturato una visione fortemente ecumenica e interreligiosa; il secondo, missionario scalabriniano e impegnato da anni nella sezione Migranti e Rifugiati del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, è uno dei volti più sensibili ai temi della mobilità umana e della giustizia sociale.
Domenico Battaglia, nato nel 1963 e arcivescovo di Napoli, è noto come “don Mimmo”, per il suo stile pastorale diretto e popolare. Proveniente da esperienze di comunità terapeutiche e impegnato nella lotta alla criminalità e all'emarginazione, è un vescovo profondamente amato dal suo popolo. Claudio Gugerotti, nato nel 1955, ha un profilo più diplomatico e curiale: nunzio apostolico in vari Paesi e oggi prefetto del Dicastero per le Chiese Orientali, è considerato un buon conoscitore delle dinamiche internazionali e della geopolitica ecclesiale.
Oscar Cantoni, nato nel 1950, vescovo di Como, ha una lunga esperienza pastorale, con un'impronta sobria e attenta alla spiritualità. Marcello Semeraro e Giuseppe Betori, entrambi nati nel 1947, rappresentano due figure di grande rilievo ecclesiale: il primo è prefetto del Dicastero per le Cause dei Santi ed è stato segretario del Consiglio dei cardinali di papa Francesco; il secondo è stato a lungo arcivescovo di Firenze e ha ricoperto incarichi di rilievo nella CEI, distinguendosi per il suo approccio dottrinale e pastorale equilibrato.
Fra i più anziani ci sono due cardinali nati nel 1946: Fernando Filoni, già prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli e ora gran maestro dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro, è un volto noto della Curia vaticana, esperto di missioni e di rapporti con l’Asia; Mario Zenari, invece, è nunzio apostolico in Siria e rappresenta un punto di riferimento per la diplomazia vaticana in aree di conflitto, con una reputazione internazionale di grande rispetto.
Infine c'è Giorgio Marengo, nato il 7 giugno 1974, che è il più giovane degli italiani (e il secondo cardinale più giovane in assoluto), missionario in Mongolia e figura che rappresenta la nuova frontiera della Chiesa.
Curiosità anagrafiche sugli altri cardinali del conclave 2025
Il cardinale più anziano in assoluto che parteciperà a questo conclave sarà lo spagnolo Carlos Osoro Sierra, il quale compie 80 anni il prossimo 16 maggio. Appena un mese più giovane è Robert Sarah, della Guinea, nato il 15 giugno 1945. Entrambi faranno quindi in tempo a partecipare all'elezione per appena qualche settimana.
Al contrario il più giovane in assoluto ha solo 45 anni, si tratta dell'ucraino Mykola Bycok: primo cardinale della storia nato negli anni '80. La sua nomina risale allo scorso mese di dicembre.