Don Lorenzo Guidotti, sacerdote della parrocchia di San Domenico Savio a Bologna (non nuovo ad uscite discutibili sulla sua pagina Facebook), torna a far discutere di sé per un commento postato sul suo profilo privato in merito ad un presunto stupro denunciato da una ragazza minorenne nei giorni scorsi. I fatti risalgono al 6 novembre, quando don Giudotti, venuto a conoscenza dell’accaduto tramite il quotidiano locale Resto del Carlino, non ha pensato di meglio che svestire virtualmente la tonaca che indossa per calarsi nei panni del più spietato dei ‘leoni da tastiera’ del web.

Secondo l’opinione del devoto a Gesù Cristo, in pratica, una ragazzina che frequenta posti poco raccomandabili come piazza Verdi a Bologna, si ubriaca pesantemente, accetta la compagnia di un uomo sconosciuto, in questo caso un immigrato magrebino, e si ritrova il giorno dopo seminuda, derubata e convinta di aver subito uno stupro, se la sarebbe andata a cercare perché è una persona priva di valori.

Il post di don Guidotti

A rendere pubblico il post di don guidotti, pubblicato sul suo profilo Fb visibile solo agli amici il 6 novembre scorso alle 20.09, è stato il sito online radiocittàdelcapo.it. Ma la notizia è stata subito rilanciata dai maggiori quotidiani come Corriere delle Sera e Messaggero.

Colui che dovrebbe rappresentare la pietà cristiana esordisce in modo non proprio consono ai seguaci di papa Francesco. “Ciao tesoro, mi dispiace ma…”, scrive don Guidotti prima di elencare gli errori compiuti dalla ragazza, la cui identità resta naturalmente segreta. Il primo è quello di frequentare piazza Verdi, luogo definito con parole non proprio da prete “il buco del cu*o di Bologna”.

Non contenta, la giovane si sarebbe ubriacata “da far schifo” perché imbevuta della “subcultura dello sballo”. E, quindi, prosegue il don, “sono solo ca**i tuoi” se la mattina seguente ti risvegli “chissàdove” senza nemmeno ricordarti cosa ti è accaduto.

Cosa ti aspetti da un magrebino?

Ma non è finita perché, secondo l’uomo di chiesa don Guidotti, se una ragazza, dopo essersi ubriacata, decide di allontanarsi con un magrebino, per giunta appartenente al giro di spacciatori e criminali di piazza Verdi, che non sono certo “gentleman, liberi professionisti, insegnanti, gente di cultura”, allora è chiaro che ritrovarsi seminuda e probabilmente stuprata “è il minimo che potesse accaderti”.

Parole crudeli verso una vittima di violenza sessuale, per giunta minorenne. Ma anche razziste perché gli immigrati magrebini vengono considerati tutti dei potenziali stupratori. A tutto questo don Guidotti aggiunge anche un pizzico di ‘analisi politica’ quando afferma, rivolto alla ragazza, che “oltre agli alcolici ti eri già bevuta tutta la tiritera ideologica sull’accogliamoli tutti”. Per concludere, il pio uomo di chiesa Lorenzo Guidotti, aggiunge di “non provare pietà” per una persona che “vive da barbara” e, per questo, dovrebbe lasciare che “si divertano anche gli altri”.