Uno specialista in odontoiatria di 53 anni di Pompei, dovrà scontare una pena di quattro anni e quattro mesi, poiché ritenuto colpevole - dai giudici del Tribunale di Milano - di pornografia su minore, possesso di materiale pedopornografico e sostituzione di persona. L'uomo - fermato e ammanettato dai militari dell'arma di Cavenago d'Adda, congiuntamente ai carabinieri napoletani - secondo quanto appurato dagli inquirenti avrebbe finto di essere un'altra persona con lo scopo di adescare ragazzine sui social network.

Le indagini, avviate più di quattro anni fa, hanno consentito di ricostruire l'intricata vicenda e di evidenziare la pessima condotta dell'odontoiatra. Nello specifico, gli investigatori hanno intercettato il fitto scambio di messaggi avvenuto con diverse minorenni, dalle quali il 53enne si faceva inviare foto in intimo, con la scusa di essere un agente pubblicitario di sesso femminile. Dalle indagini è emerso che l'arrestato spacciandosi per una promoter, chiedeva espressamente alle giovani di inviare immagini che le ritraevano seminude. Le minori da quanto riscontrato, cadevano puntualmente nella trappola, poiché convinte di intraprendere un percorso nell'affascinante mondo della moda.

Allettate dalle finte prospettive che la falsa agente propinava, non esitavano ad inviare scatti provocanti, che purtroppo finivano nell'archivio del dottore.

Il 53enne stanato grazie alle richieste più esplicite e spinte

A far crollare quel mondo fatto di finzioni e costruito artatamente dietro ad una tastiera, sono state le richieste più spinte che l'odontoiatra ha osato rivolgere ad una ragazzina, la quale insospettita e spaventata dall'atteggiamento della finta agente, si è rivolta ai genitori. Sono stati proprio i parenti della giovane vittima a sporgere denuncia ai carabinieri. Le indagini, ordinate dalla procura di Milano, si sono avvalse soprattutto di analisi di tipo informatico, con il fondamentale contributo della polizia postale.

In particolar modo, sono stati esaminati i contenuti presenti sia nello smartphone che nel computer collocato nell'ufficio del 53enne. Dagli accertamenti eseguiti sulle apparecchiature gli investigatori hanno accertato la veridicità dei fatti denunciati. Su entrambi i supporti informatici, sono state rinvenute numerose foto pedopornografiche sottratte ad ignare vittime e poste, dai carabinieri, immediatamente a sequestro.