Dopo la terribile morte di Michele Ruffino, il diciassettenne di Rivoli che si è lanciato da un ponte, perché stanco di essere continuamente tormentato dai bulli, Alessandro Aleotti, meglio noto con il nome d'arte di J-Ax, ha commentato con dolore la vicenda. Il rapper milanese ha raccontato che molti anni fa è stato anche lui vittima della crudeltà dei coetanei prepotenti. Un dolore ed una sofferenza che il cantautore purtroppo ha avuto modo di vivere sulla sua pelle per anni. Il produttore discografico ha dichiarato che da ragazzino pativa per le vessazioni di alcuni gradassi, ma ha anche suggerito ai ragazzi che in questo momento stanno vivendo storie analoghe di non mollare perché non sono soli.

Il post del cantante sui social network

J-Ax, adesso forte della sua immagine e consapevole di essere un "personaggio" molto amato dai giovani, ha deciso di lanciare un messaggio contro il bullismo su Facebook. Il rapper conscio dell'importanza di un simile appunto divulgato sulla piattaforma web, ha deciso di raccontare la sua storia, affinché non si ripetano simili ed ingiustificate crudeltà. L'adolescenza è un momento delicato dell'esistenza di una persona, dove si forgia il carattere e dove è importante l'appoggio dei più grandi.

Il cantante ha scritto di essere stato profondamente colpito dalla storia di Michele Ruffino e soprattutto dal terribile epilogo. "Mi ha addolorato perché penso sia inconcepibile, ancora oggi, perdere la vita a causa del bullismo.

L'esistenza di questo ragazzo era appena iniziata e nessuno saprà mai cosa si è perso, cosa gli è stato tolto."

Poi J-Ax ha affermato agitato: "La mia non è solo tristezza è proprio rabbia, perché noi adulti avremmo dovuto ascoltare, vedere e soprattutto sostenere. I giovani in difficoltà hanno bisogno di supporto e sostegno.

Se un ragazzino arriva a suicidarsi il mondo dei grandi ha decisamente fallito."

Il messaggio rivolto alle vittime

Il rapper ha concluso rivolgendosi direttamente alle giovani vittime: "Mi rivolgo a voi che vi trovate in situazioni simili a quella del povero Michele, non lasciatevi andare, non mollate, anche quando sembra che tutto va male e non si vede la luce, andate avanti, so cosa si prova ma non dovete darla vinta ai prepotenti.

Se io mi fossi arreso ora non sarei qui a parlarvi. Quasi nessuno ha un'adolescenza tranquilla, quindi non siete soli e questa sofferenza vi assicuro che passerà. Anzi la rabbia diventerà energia che vi porterà ad avere una marcia in più per il resto dell'esistenza".