Agli amici aveva annunciato che questo sarebbe stato il suo ultimo Natale, con lo stile lieve e sopra le righe che anche il grande pubblico aveva imparato a conoscere e ad apprezzare di lei. Si è spenta nella sua casa romana a 76 anni circondata dal'affetto dei familiari, Marina Ripa di Meana, personaggio televisivo, stilista, scrittrice, polemista, convinta animalista, donna eccentrica, inconfondibile per il suo look e le sue provocazioni.
Una vita sempre fuori dagli schemi la sua, all'insegna dell'esuberanza e della trasgressione, Marina era animatrice dei salotti romani e di quelli televisivi. A dare l'annuncio della sua morte, è stato il sito "Dagospia". Da 16 anni combatteva contro il cancro. Ha trascorso una vita sotto i riflettori con le sue provocazioni. Ma per sua volontà non sono previste cerimonie funebri.
Vita controcorrente
Era nata il 21 ottobre del 1941 a Reggio Calabria. Al secolo Marina Elide Punturieri, era sposata con il marchese Carlo Ripa di Meana. A lui si era unita in seconde nozze dopo la fine del primo matrimonio con il duca Alessandro Lante della Rovere da cui aveva avuto la figlia Lucrezia, nota attrice.
Ai tempi delle prime nozze, Marina apre un atelier a Roma a piazza di Spagna e inizia a lavorare come stilista. Comincia a frequentare l'alta società romana e diventa amica di scrittori come Alberto Moravia e Pier Paolo Pasolini, e degli artisti Mario Schifano e Tano Festa. Negli anni '70 ha una tormentata relazione extraconiugale con il pittore Franco Angeli. Si lascia andare alla passione e agli eccessi: come racconterà nel libro "Cocaina a colazione", prova le esperienze più estreme, anche quella di 'concedersi' una volta per procurargli la droga. Per un periodo fa la valletta a Maurizio Costanzo, ma questa collaborazione si interrompe quando nel corso della trasmissione "Grand'Italia" gli tira una torta in faccia.
Diventa ospite fissa di alcune trasmissioni sostenendo le sue battaglie animaliste e per l'ambiente e mettendosi in risalto per esuberanza, sincerità, anticonformismo. Dopo il divorzio da Lante della Rovere, sposa Carlo Ripa di Meana, commissario europeo, eurodeputato del Psi e poi senatore dei Verdi. I suoi testimoni di nozze sono gli scrittori Alberto Moravia e Goffredo Parise. Il testimone di suo marito, è Bettino Craxi. Vicina ai socialisti, poi ai radicali, infine ai verdi, la sua vita è sempre un'avventura. Nel 1987 dalla sua autobiografia viene tratto il film "I miei primi 40 anni", diretto da Carlo Vanzina e con Carol Alt nella parte della protagonista. Fa scandalo quando posa nuda per le campagne contro le pellicce mostrando una folta peluria sul pube e la scritta "L'unica pelliccia che non mi vergogno di indossare".
Anche l'altro bestseller "La più bella del reame" diventa un film di successo.
Una lotta durata 16 anni
Dagli scandali senza velo, in ultimo ha dato "scandalo" mostrandosi con una veletta. Così era apparsa lo scorso maggio ospite a "Pomeriggio sul Cinque" di Barbara d'Urso per raccontare con coraggio e in forma sempre originale che una terapia alternativa le aveva sfregiato il volto. Voleva sensibilizzare i telespettatori a fidarsi solo delle cure ufficiali. Un modo il suo anche di prendersi beffa della malattia. E l'ultimo Natale l'ha trascorso con il marito, la figlia Lucrezia e le amate nipotine. Lo scorso 26 ottobre aveva calcato il suo ultimo red carpet alla festa del cinema di Roma con capelli bianchi e cerchietto veletta.
L'ultima apparizione tv, alla "Vita indiretta" lo scorso 18 dicembre, fiera e vitale. Alla fine il cancro con cui da ribelle ha lottato 16 anni, ha avuto la meglio. Ma lei non è diventata la sua malattia, si è divertita ed è vissuta libera.