Con l'avvicinarsi delle elezioni regionali previste per maggio e delle elezioni politiche 2018, una nuova bufera si è abbattuta sulla politica della Valle d'Aosta.
Indagati in 8 dalla procura di Aosta: dal falso in bilancio alla truffa aggravata
Perno della questione torna ad essere il Casinò de la Vallée a Saint Vincent, e l'indagine sul concorso in truffa aggravata ipotizzata a due ex alte cariche regionali, l'ex Presidente della Regione Augusto Rollandin, e l'ex Assessore al bilancio Mauro Baccega, rispettivamente Union Valdotaine e Edelweiss Popolare Autonomista Valdostano.
L'inchiesta della Guardia di Finanza, coordinata dal pm Eugenia Menichetti sotto l'egida del procuratore capo Paolo Fortuna, è la stessa che nel giugno scorso portò ad indagare sull'ex Assessore al Bilancio Ego Perron, sugli amministratori della casa da gioco Luca Frigerio (dal 2008 al 2015) e Lorenzo Sommo (dal 2015 al 2017), oltre ai membri del collegio sindacale del Casinò de la Vallée Spa, Jean Paul Zanini, Laura Filetti e Fabrizio Brunello.
Per i tre politici, Rollandin, Perron e Baccega, viene postulata solamente la truffa aggravata, mentre per i restanti indagati si parla anche di falso in bilancio.
L'ipotesi di reato è falsificazioni di bilanci per la casa da gioco in relazione a piani di sviluppo, al fine di ottenere finanziamenti pubblici.
Lunedì 5 febbraio, Rollandin e Baccega si sarebbero dovuti presentare in procura per essere sottoposti ad interrogatorio, ma proprio come hanno fatto gli altri cinque indagati in luglio, hanno preferito non comparire davanti al magistrato in questa fase delle indagini. Secondo l'ordinamento legislativo, l'invito a comparire è accompagnato da un avviso di garanzia.
Negli anni - riporta la procura - è stato notato un incremento del credito di imposte anticipate, senza prospettive attendibili per la società di rientrare negli utili con le manovre aziendali successive.
Se ciò venisse confermato, sarebbe uno smacco per i conti di una Regione che, ultimamente, non ha di certo brillato per trasparenza.
L'agonia di un vecchio fiore all'occhiello valdostano
La bolla è scoppiata quando, nel dicembre 2016, l'azienda ha ammesso di non essere più in grado di formulare futuri redditi, imputando ciò alle pessime condizioni in cui versava la stessa casa da gioco. Secondo le indagini, le perdite reali nel 2012 furono di 25 milioni contro i 18 dichiarati, nel 2013 di 29 contro 21, nel 2014 di 26 contro 19.
Nel 2015, le perdite reali raggiunsero la cifra record di 46.6 milioni, a fronte dei 18.5 dichiarati. Innocenti, fino a prova contraria, ma queste cifre denotano chiaramente che, senza i soldi elargiti dal Consiglio Regionale che permettevano di alimentare una macchina infruttuosa sia per la Regione Autonoma che per il comune di Saint Vincent, il Casinò de la Vallée avrebbe chiuso da tempo, oppure sarebbe passato nelle mani di amministratori più coscienziosi e probabilmente privati.
Sempre secondo la procura del capoluogo, i tre ex Assessori al bilancio Rollandin, Perron e Baccega (quest'ultimo attualmente Assessore alle Opere Pubbliche), procuravano a Casinò de la Vallée Spa un "ingiusto profitto" tramite finanziamenti regionali, ben conoscendo l'inconsistenza dei piani di sviluppo dell'azienda. I tre avrebbero indotto in errore, con artifici e raggiri, la stessa Regione Autonoma che deliberava i finanziamenti, e la sua partecipata Finaosta, a cui spetta il servizio di tesoreria regionale. Nello specifico, avrebbero dissimulato le effettive perdite, nel tentativo di conseguire ulteriori risultati negativi nel tempo.
Inoltre si contesta, unicamente a Baccega, di aver omesso di evidenziare in approvazione della delibera per la ricapitalizzazione a 60 milioni, che perdite superiori ad un terzo del capitale sociale non si erano verificate, rendendo così impossibile la ricapitalizzazione.
Il presunto "ingiusto profitto" avrebbe preso corpo, sempre secondo la procura di Aosta, in alcuni finanziamenti e in un solo aumento di capitale, per un complessivo di 140 milioni di euro.
Una realtà scomoda
Il Casinò di S. Vincent rimane, a tutt'oggi, uno degli anelli deboli nella maglia dell'amministrazione regionale. A causa di una maldestra gestione, nell'ultimo mese gli incassi sono calati ancora del 4.63% rispetto a gennaio 2017. Questo segnala, per l'ennesima volta, le pessime condizioni di una delle quattro case da gioco italiane. Sul tema delle donazioni annuali del Consiglio regionale della Valle d'Aosta al Casinò, si parla spesso nell'opinione pubblica valdostana, e non solo.
Sta di fatto che la percezione del popolo valdostano è quella di alimentare senza sosta l'enorme buco nero rappresentato dal Casinò, che negli ultimi anni ha inghiottito milioni di euro di fondi pubblici senza dare risultati.