Gli occhi del mondo del gossip in questi giorni sono puntati verso Londra dove si è appena svolta la serata dei Bafta, noti anche come i premi Oscar d’Inghilterra. Decine di grandi celebrità tra cui anche il principe William e Kate Middleton hanno calpestato i red carpet della Royal Albert Hall, tutti rigorosamente in nero come segno di solidarietà alle donne vittime di abusi sessuali sul posto di lavoro.

Spesso nella storia i Bafta hanno preannunciato i verdetti degli Oscar e questo rende la premiazione inglese tra le più prestigiose e importanti nel mondo della settima arte.

I vincitori

Tra i protagonisti della serata ci sono “L’ora più buia” che porta a casa il premio come miglior attore protagonista con cui Gary Oldman e miglior make up; “La forma dell’acqua” di Guillermo del Toro si aggiudica il premio di miglior regia, miglior colonna sonora e miglior scenografia originale; “Coco” vince il premio come miglior film d’animazione. Tuttavia le attenzioni erano tutte verso “Tre manifesti ad Ebbing, Missuri”, la pellicola porta a casa 5 premi tra i più ambiti: miglior film, miglior film inglese, miglior sceneggiatura originale, miglior attrice protagonista con Frances McDormand e miglior attore non protagonista con Sam Rockwell.

La trama psicologica

Il film fa da protagonista nella serata delle premiazioni, nulla che non ci si aspettasse: infatti il film fu giudicato come uno spaccato di realtà americana e un capolavoro vero, reale. Il film infatti non parla di gesta eroiche o figure eclatanti, riporta un dramma ordinario di cronaca nera, e del dolore umano. Per riportare sulla pellicola la realtà è necessario calarsi nella routine ordinaria dei personaggi e delle persone che hanno ispirato i personaggi (il film non è basato su una storia vera, ma parlando di realtà è inevitabile trarre ispirazione). Dalle interpretazioni degli attori traspare la Psicologia dei personaggi, un gruppo di semplici cittadini di campagna pieni di problemi e difficoltà; in questa analisi ci soffermeremo solo sui due personaggi principali del film, vale a dire la protagonista Mildred Hayes ed il poliziotto Jason Dixon.

Mildred è una ex moglie, madre di due figli, una della quali è stata brutalmente uccisa: il trauma che ha vissuto l’ha ferita profondamente rendendola agli occhi della città una persona ancora più forte e scorbutica di quanto non fosse già senza paura di nulla, come se non avesse più nulla da perdere. In realtà questa personalità da donna autoritaria occulta l’animo ancora ferito per la perdita della figlia (morta ormai un anno prima) e lo spirito amorevole di madre, che emerge solo nei dialoghi con il figlio ormai quasi adulto. Il ragazzo odia la madre e la ama allo stesso tempo, insultandola nei dialoghi privati e difendendola in pubblico o in presenza di terzi. Tuttavia il personaggio più delicato della trama resta il poliziotto, una figura parzialmente disturbata che durante il film compie un’evoluzione psicologica significativa.

Jason è un uomo di quarant’anni con evidenti problemi mentali, probabilmente con una disabilità intellettiva che però non gli impedisce di lavorare alla stazione di polizia. Vive con la madre, è un uomo violento razzista ed infantile, tuttavia il personaggio si redime nel lungometraggio passando da essere una figura minacciosa ad un uomo dedito ad una causa. Le vicende dei due personaggi si intrecciano più volte nel film, seppur i due non si considerino direttamente. #Superuovo