Momenti di puro terrore stamattina a Macerata. Un uomo, a bordo di un'auto, ha esploso diversi colpi di pistola contro diversi immigrati, ferendone 6. Alla fine, si è arreso, ha tolto il giubbino, si è messo sulle spalle una bandiera tricolore, ha fatto il saluto romano e si è fatto arrestare, senza opporre resistenza. Verso le 11 di stamattina, Luca Traini, 28 anni, vicino agli ambienti di estrema destra, ha seminato il panico per le vie del centro di Macerata.
L'uomo, originario di Tolentino, a bordo di un'auto scura, un'Alfa 147, ha esploso diversi colpi di arma da fuoco contro alcuni immigrati di colore (originari del Mali, della Nigeria e del Ghana). Sei le persone ferite - una donna e 5 uomini, di età compresa tra i 21 e i 33 anni- , di cui una in gravi condizioni (ricoverato all'ospedale di Ancona).
Luca Traini ha sparato, con una pistola semiautomatica regolarmente detenuta in Corso Cairoli, in via Velini e in via Spalato. Proprio in via Spalato risiedeva il nigeriano 29enne fermato per l'omicidio di Pamela Mastropietro, la 18enne trovata fatta a pezzi in due trolley.
E non si esclude che, in qualche modo, Traini, abbia voluto vendicare la ragazza. Per più di un'ora, le forze dell'ordine hanno provato a fermare il 28enne mentre il sindaco, in un clima surreale, ordinava ai cittadini di non uscire di casa. La folle corsa di Luca Traini (che nel frattempo ha scaricato ben due caricatori, sparando anche contro la sede del PD di Macerata) è finita in piazza della Vittoria, davanti al Monumento ai Caduti. Ormai braccato, prima di consegnarsi ai Carabinieri, si è levato il giubbotto, si è avvolto nel Tricolore e, dopo aver fatto il saluto fascista, avrebbe gridato «Viva l'Italia». Ora, Traini, accusato di tentato omicidio, si trova in stato di fermo e sta rispondendo alle domande degli inquirenti.
Ancora sconosciute le motivazioni del folle gesto.
Chi è Luca Traini
Luca Traini, 28 anni,originario di Tolentino, fino ad oggi non aveva mai avuto problemi con le forze dell'ordine. Alto 1,80 m. testa rasata e fisico atletico, viveva con la madre (i genitori sono separati) ed era vicino agli ambienti di estrema destra. Fino allo scorso aveva frequentato la palestra Robbys, ma il proprietario lo aveva allontanato: il suo atteggiamento fortemente razzista lo preoccupava. A quanto pare, infatti, più volte Traini, aveva annunciato "vado a sparare ai neri!". Lo scorso anno era stato candidato alle amministrative nel Comune di Corridonia per la Lega Nord, ma pare non avesse ricevuto alcuna preferenza.