Nervi tesi, file talvolta chilometriche e il dovere che chiama impellente rendono spesso il giorno delle elezioni teatro di scene al limite del reale. Ha fatto rumore, proprio quest'oggi, la polemica scatenata da una donna in quel di Casal Sul Sile (Treviso), fortemente alterata perché impossibilitata ad entrare nei locali adibiti a seggio elettorale accompagnata dal proprio cane.

A poco è valso l'intervento dei carabinieri presenti sul posto, che hanno sì sedato la situazione, ma non hanno persuaso la diretta interessata a fare un passo indietro ed adeguarsi al regolamento vigente. Dopo qualche minuto di accese discussioni, la questione si è risolta con un vero e proprio "nulla di fatto", con la signora che ha deliberatamente rinunciato al proprio diritto di voto, ferma nelle proprie convinzioni. Sta di fatto che, purtroppo per la nostra elettrice, la norma preveda inderogabilmente che gli animali domestici debbano essere sempre tenuti al di fuori delle stanze allestite per il voto.

Code e altri problemi ai seggi

La giornata non verrà ricordata piacevolmente anche da centinaia di altri elettori, costretti a fare i conti con una legge elettorale di difficile comprensione e dalla problematica attuabilità. Una buona fetta dei problemi riscontrati ha riguardato una delle più discusse "new entry" di quest'anno: il bollino antifrode. Il meccanismo, creato nel lodevole tentativo di limitare al massimo i brogli, si è dovuto scontrare purtroppo con le abitudini radicate nei cittadini, che molto spesso hanno causato ritardi e problemi di gestione non indifferenti.

Errori nella stampa di alcune schede nel Palermitano hanno inevitabilmente causato problemi di puntualità, con gli elettori interessati che di conseguenza non hanno potuto esprimere il proprio voto nelle fasce orarie prestabilite.

Caso analogo anche a Mantova, dove però la celerità degli addetti ai lavori ha consentito che i seggi si aprissero regolarmente alle ore sette. Inconvenienti analoghi sono rimbalzati sotto i riflettori della cronaca anche nella Capitale e nella regione Piemonte. Episodi degni di nota per la loro eccezionalità si sono registrati nei pressi di Milano, Napoli ed Imperia, località nelle quali alcune persone sono state sorprese a fotografare la propria scheda, atto al quale ha inevitabilmente fatto seguito un'immediata denuncia. La storia ultrasettantenne delle elezioni politiche in Italia si arricchisce così di un nuovo capitolo.