Settant'anni di Elezioni Politiche, poco meno considerato che la prima tornata elettorale della storia dell’Italia repubblicana per scegliere deputati e senatori si tenne in aprile. Era il 18 aprile del 1948, si recarono alle urne il 92,19 % degli aventi diritto: la Democrazia Cristiana guidata da Alcide De Gasperi ottenne la maggioranza raggiungendo il 48,51 % dei consensi contro il quasi 31 % del Fronte Democratico Popolare costituito dall'unione del Partito Comunista e Partito Socialista Italiano. La DC sarebbe stata la forza di maggioranza del Paese per tutta la durata della Prima Repubblica, fino alle Politiche del 1992.

Nel decennio tra il 1981 ed il 1991 la coalizione di governo fu composta dal cosiddetto ‘Pentapartito’, formato dall'intesa della DC con il Partito Socialista, il Partito Socialdemocratico, il Partito Repubblicano ed il Partito Liberale. Ad avvicendarsi nel ruolo di leader sarebbero stati Giulio Andreotti, Bettino Craxi, Arnaldo Forlani e Giovanni Spadolini. Tra gli anni '70 ed '80 si registrò invece il periodo di maggiori consensi per il Partito Comunista sotto la guida del segretario Enrico Berlinguer, il cui picco massimo di preferenze fu il 34,37 % ottenuto alle Politiche del 1976. Relativamente all'affluenza, le Politiche del 1958 furono invece quelle che registrarono la percentuale più alta con quasi il 94 % degli aventi diritto alle urne.

Le elezioni in tempi di Seconda Repubblica

Le Politiche del 1994, le prime dopo 'Tangentopoli' i cui echi distrussero partiti tradizionali come la DC ed il Partito Socialista (il Partito Comunista si era trasformato nel Partito Democratico della Sinistra nel 1991), furono quelle che, ufficialmente, diedero inizio alla Seconda Repubblica.

Nonostante le premesse di 'aria nuova', furono comunque caratterizzate da un calo dell'affluenza dell'1 % rispetto a quelle del 1992 (86,07 % degli aventi diritto). Nella circostanza Forza Italia, il partito fondato da Silvio Berlusconi soltanto pochi mesi prima, ottenne la maggioranza grazie alle due coalizioni con Lega Nord ed Alleanza Nazionale (complessivi 42,84 %).

Le Politiche del 1996 segnarono un'ulteriore calo dell'affluenza (del 3,53 %) ed il successo di misura della coalizione di centrosinistra guidata da Romano Prodi contro il Polo per le Libertà di Berlusconi (43,39 contro 42,07 %) che, nella circostanza, aveva perso il supporto della Lega Nord. Nel 2001 il Paese espresse invece un autentico plebiscito per Berlusconi la cui coalizione vinse le elezioni con il 49,56 % dei consensi staccando di quattordici punti percentuale il centrosinistra. Nel 2006 questo bipolarismo si accentuò: il centrosinistra di Romano Prodi tornò al governo raccogliendo il 49,81 % dei voti validi contro il 49,74 del centrodestra, questa tornata elettorale fu la prima caratterizzata da una crescita dell'affluenza (+ 2,89 %) dopo il 1987.

Ne verrà fuori comunque una maggioranza di governo risicata che si arenerà meno di due anni dopo: gli italiani tornarono alle urne nel 2008 scegliendo nuovamente Berlusconi al governo la cui coalizione raccolse il 46,81 % contro il 37,55 del centrosinistra: nella circostanza si andò nuovamente al ribasso per quanto riguarda l'affluenza, calata del 3,61 %. Le ultime elezioni, infine, sono quelle del 2013: l'irruzione sulla scena politica del Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo determinò la fine del bipolarismo con i conseguenti problemi di governabilità. Il centrosinistra di Pier Luigi Bersani ottenne una vittoria di Pirro con il 29,55 % contro il centrodestra berlusconiano al 29,18 ed i grillini al 25,56: i governi di centrosinistra basati sulle larghe intese che hanno guidato il Paese negli ultimi anni nascono praticamente qui. Le Politiche del 2013 sono state quelle con l'affluenza più bassa in assoluto, il 24 e 25 febbraio di cinque anni fa andarono alle urne il 75,19 % degli aventi diritto.