Un'adolescente italo egiziana è deceduta dopo essere stata attaccata da un gruppo di donne che stavano aspettando un autobus. Il terribile episodio di bullismo si è verificato mercoledì scorso a Nottingham. La diciottenne Mariam Mustapha è deceduta subito dopo essere stata pestata a sangue dalla baby gang al femminile. Subito dopo l'episodio violento la giovane è stata prima trasportata in ospedale e poi dimessa nelle ore successive nonostante la studentessa affermasse di sentirsi male.
La vicenda risale allo scorso venti febbraio con la giovane che era salita sul pullman in compagnia di un amico che ha tentato in vano di difenderla. Secondo quanto riferito dalla polizia locale la diciottenne è stata seguita con fare minaccioso dal branco comporto da dieci ragazze fino alla fermata del pullman. La situazione è degenerata con il trascorrere delle ore con la gang che è rapidamente passata dalle minacce alle vie di fatto.
Dimessa nonostante si sentisse male
Sul pullman si è consumata la brutale aggressione che è costata la vita alla vita originaria di Ostia. Dopo essere rimandata a casa dai medici Mariam è entrata in coma nel giro di poche ore.
Stato dal quale la diciottenne non è più uscita fino alla terribile notizia della morte comunicata mercoledì 14 marzo dai medici dell'ospedale di Nottingham. La famiglia della giovane, nata in Italia e cresciuta ad Ostia, ha puntato l'indice contro gli agenti di polizia inglese che non avrebbero effettuato gli accertamenti opportuni su un'aggressione. Gli agenti hanno arrestato una diciassettenne (poi rilasciata) che avrebbe confermato che alla base del vile pestaggio ci sarebbero questioni razziali. Sulla questione si è aperto un autentico caso diplomatico tra Gran Bretagna ed Egitto. Controverse anche le versioni fornite da alcuni testimoni e dalla compagnia di autobus Nct. Al vaglio delle forze dell'ordine anche un video amatoriale diffuso sul web nelle ore successive al tragico episodio.
La pista del razzismo e il video amatoriale
La famiglia chiede ad alta voce che venga fatta giustizia ed accusa senza mezzi termini anche i medici dell'ospedale per aver dimesso Mariam nonostante la giovane avesse riferito di sentirsi male. Tra l'altro la diciottenne e la sorella Mallak erano state vittime di un episodio analogo quattro mesi. 'Anche in quella circostanza non fu fatto nulla'. Da sottolineare che l'ambasciata egiziana ha assicurato massima collaborazione ai colleghi inglesi affinché i responsabili del pestaggio mortale siano assicurati alla giustizia. L'italiana soffriva di un malformazione cardiaca che curava e monitorava dalla nascita. Il giorno dell'aggressione la diciottenne aveva appreso di essere stata ammessa alla facoltà di ingegneria. Da sottolineare che la vicenda sarà trattata nel corso della puntata del 18 marzo de Le Iene dall'inviato Pablo Trincia.