Una storia incredibilmente atroce quella che sta vivendo un ragazzo di 16 anni, Hunter Brady di Tampa, in Florida, che dopo aver appreso di avere un cancro al quarto stadio, si ritrova costretto a sopportare non solo i cicli di chemioterapia a cui è stato sottoposto, ma anche le pesanti e orribili parole di alcuni bulli che gli hanno augurato la morte.
Adolescente di 16 anni lotta contro il cancro e contro i bulli
La vicenda si svolge in Florida: il protagonista è un adolescente di 16 anni, Hunter Brady, che per un'influenza viene portato in ospedale.
In un primo momento, si pensa che la cura debba limitarsi a dei semplici antibiotici quando, a seguito di varie analisi, gli viene diagnosticato un cancro al quarto stadio, il linfoma di Hodgkin, un tumore maligno che colpisce i tessuti linfoidi.
Per vincere la malattia, il giovane si sottopone a diversi cicli di chemioterapia che, oltre alla sofferenza fisica, gli causano la perdita dei capelli. Si tratta di cure che qualsiasi persona malata di tumore deve sopportare per poter sconfiggere il male del secolo, ma purtroppo Hunter si ritrova costretto a combattere anche contro una terribile piaga. Il ragazzo, infatti, deve anche stringere i denti per contrastare le parole crudeli che alcuni bulli gli rivolgono sui social, persone che sicuramente non hanno il cancro, ma che probabilmente hanno problemi ben più "oscuri", come la mancanza di umanità.
Bulli: 'Il cancro è quello che ci voleva per te', Hunter: 'Io non mollo'
I messaggi sono iniziati, come scrive il "Washington Post", dopo che la foto di Hunter è apparsa sui social, un'immagine che lo ritrae a letto senza capelli; una condizione terribile e surreale per un giovane, che ha spinto dei ragazzi "mostri" a commentare la vicenda.
I messaggi, però, non sono stati affatto di solidarietà, del tipo "fatti coraggio, vincerai", "siamo con te, sei un guerriero".
Purtroppo questi personaggi sgradevoli hanno espresso ben altro: "devi morire te lo meriti", "il cancro è quello che ci voleva per te", e tanti altri che hanno in comune la cattiveria, l'odio e la mancanza di umanità.
Gli insulti ricevuti dal giovane sono stati riportati dalla mamma, alla quale sembra quasi impossibile che esistano persone del genere, che vivono e si realizzano attraverso il dolore degli altri.
Hunter però non si è arreso e continua a lottare; la voglia di vivere è più forte, e a questi bulli ha voluto dare una lezione, rispondendo: "Loro non sanno come ci si sente quando si ha un tumore, non sanno cosa si prova, forse un giorno lo sapranno, io intanto continuo a lottare perché amo la vita e voglio viverla, io vincerò la malattia perché Dio è vicino a me".