Ennesimo caso di maltrattamenti sulle donne. I Carabinieri di Santarcangelo in provincia di Rimini hanno denunciato per maltrattamenti in famiglia un marocchino di 51 anni, con la cittadinanza Italiana. L'uomo è stato accusato di avere segretato la moglie per otto anni riducendola quasi in stato di schiavitù, istallando delle telecamere di sorveglianza nell'appartamento coniugale per impedirle di uscire.
Il magistrato preposto ha emesso un ordine di restrizione per l'indagato, al quale è stato posto il divieto di avvicinarsi alla sua ex coniuge a non meno di un chilometro di distanza, e se dovesse violarlo potrebbe essere arrestato.
La segregazione
Il periodo di segregazione per una donna di origine marocchina di 35 anni, senza permesso di soggiorno, è durato ben otto anni. Il marito, un magrebino più grande di età della donna, la teneva quasi ridotta in schiavitù. Aveva infatti istallato nella loro dimora coniugale situata nella provincia di Rimini, tre telecamere a circuito chiuso per controllare cosa faceva in continuazione la moglie, e per impedirle di uscire o avere rapporti con la propria famiglia d'origine.
L'incubo era iniziato per la giovane appena sposata. La donna non era mai nemmeno uscita una volta in otto anni per fare la spesa. Non aveva neppure il permesso di imparare l'italiano o studiare nella sua lingua d'origine: l'arabo.
La scoperta casuale e l'indagine
A far intraprendere le indagini è stata una mail pervenuta dal Marocco. L'anziano padre della donna ha scritto per chiedere a che punto erano i documenti per il permesso di soggiorno della figlia, ormai scaduti da anni. I militari grazie alle informazioni ricavate dalla lettera, hanno iniziato le delicate indagini sul caso, e hanno bussato alla porta di casa della coppia, qualche mese fa. Grazie alla collaborazione di un interprete messa a disposizione dal tribunale di Rimini, gli uomini della benemerita hanno cominciato a scavare nei vari meandri di quel rapporto malato.
Gli uomini del 112 hanno così saputo di tutte quelle angherie subite dalla vittima per ben otto anni. Anni bui, nei quali il marito le controllava anche gli esigui rapporti che la giovane moglie aveva con la famiglia d'origine. Un musulmano di antica foggia soggiogato dal bigottismo verso una religione usata come strumento di coercizione e controllo. L'uomo è stato denunciato a piede libero dai carabinieri e gli è stato proibito di avvicinarsi alla ex moglie, per un raggio di un chilometro.