Se è stato scoperto è solo perché qualcuno, probabilmente un ladro, si era introdotto nell'appartamento. Altrimenti per sette lunghissimi anni, nessuno l'ha cercato, nessuno ha denunciato la sua scomparsa. I vicini non si sono accorti di nulla e a quanto pare neanche il terribile odore di un corpo in putrefazione è valso da allarme. Però nel paradosso che si aggiunge al dramma, era stato cancellato dall'anagrafe.

Una tragedia della solitudine scoperta solo ora: è stato trovato nella sua casa a Venezia rannicchiato su una brandina il corpo mummificato di Lelio Baschetti, classe 1943, professore di matematica originario di Rimini, morto a quanto pare da sette anni. Un caso che scuote la coscienza di chi ce l'ha.

Storia di solitudine e degrado

Di lui non si avevano più notizie dall'agosto del 2011. Ma nessuno lo aveva cercato, neanche la sorella che vive al Lido Venezia. La sua abitazione a due piani in calle del Cristo a Santa Marta sembrava disabitata. Nel 2013 dopo un sopralluogo dei vigili senza esito, l'uomo era stato cancellato dall'anagrafe.

Il ritrovamento del corpo è stato casuale. E' stata trovata la porta di casa aperta, forse c'era stato un tentato furto. Chi volendo rubare si è trovato di fronte una scena sconvolgente è scappato all'istante: su una brandina il corpo decomposto dell'uomo circondato da sporcizia e resti di cibo anch'essi in decomposizione. I vicini, che di lui non si erano mai accorti né preoccupati per 7 anni, trovando la porta spalancata hanno chiamato i carabinieri. Il professore di matematica di origine di Rimini oggi avrebbe avuto 75 anni. Il suo corpo è stato portato all'obitorio dell'Ospedale Civile di Venezia per l'autopsia. L'ultimo incarico l'aveva avuto al liceo Duca degli Abruzzi di Treviso. L'ultimo prelievo al bancomat risale al settembre 2011 e così le ultime bollette sono state pagate in quell'anno.

E dai primi accertamenti fatti dai carabinieri con il medico legale si è appurato che la morte risale proprio al 2011, quando l'insegnante aveva 68 anni e si sarebbe trattato di un decesso naturale. Curiosamente l'Inps in tutti questi anni ha continuato a versare la pensione sul suo conto corrente che ora è stato sequestrato. Sono in corso accertamenti per ricostruire meglio l'ultimo periodo di vita dell'uomo.

Un mondo di ombre

Tra gli ex alunni del professore che sono rimasti impressionati dalla vicenda c'è chi però non si meraviglia di questa morte solitaria. Perché il docente di matematica in vita per come lo ricordano tutti, era schivo e misantropo anche se con gli studenti sapeva anche diventare ironico ed estroverso.

Ma quando non era a scuola, amava la vita solitaria, raccontano gli ex studenti, pronti a fare una colletta per pagare le esequie. "Scusate se faccio fatica a parlare, ma non ho parlato con nessuno per tutta l’estate”, aveva raccontato ai ragazzi al rientro a scuola. Per quanto misantropo, come è possibile che la sua morte sia passata inosservata e nessuno l'abbia cercato? La sorella Illiria Baschetti che vive con il marito a Lido di Venezia e che non vuole essere infastidita, ai carabinieri ha riferito che aveva chiuso i rapporti con lui da dieci anni. Non aveva motivo di cercarlo. Sembra poi che l'attitudine all'isolamento fosse conosciuta anche dai vicini. Tra l'altro anche la posizione dell'abitazione di Baschetti tra un bed and breakfast spesso sfitto e una casa abitata da universitari sembra non favorire potenziali rapporti umani.

Tra i vicini credevano si fosse trasferito. Ora Venezia si interroga su come sia potuto accadere. C'è chi dice che è mancata la rete solidale in una città che va spopolandosi. E chi sostiene che una cosa del genere sarebbe potuta accadere in qualsiasi altra città. Fenomeni di un mondo globalizzato dove la solitudine è uguale dappertutto.