Un importo insignificante, motivo per cui è finito senza accordo il contenzioso tra il fisco spagnolo e Cristiano Ronaldo. Secondo indiscrezioni di stampa, il fuoriclasse portoghese avrebbe offerto un 'assegno in bianco' all'amministrazione finanziaria spagnola per chiudere la questione. In realtà, secondo ulteriori fonti, non si sarebbe trattato di un assegno in bianco ma di una cifra forfettaria giudicata 'non congrua' dalla controparte, pari a poco meno di 4 milioni di euro. I tribunali spagnoli stimano l'importo della presunta frode fiscale a oltre 14,7 milioni.
La procedura si basa su un rapporto inviato dall'Agenzia delle entrate spagnola (AEAT), inviato ad un giudice inquirente a Pozuelo de Alarcon, un sobborgo di Madrid. La star del Real Madrid, secondo l'accusa, avrebbe approfittato di una struttura creata nel 2010 per nascondere alle autorità fiscali i ricavi generati in Spagna dai diritti sull'immagine, il che presuppone "un'inaccettazione volontaria e consapevole dei suoi obblighi fiscali in Spagna", secondo una dichiarazione dell'ufficio del procuratore di Madrid. L'attaccante portoghese avrebbe nascosto queste somme tramite società domiciliate nelle Isole Vergini britanniche e in Irlanda, secondo i tribunali spagnoli.
Il presunto sistema per 'nascondere' le entrate
Secondo il pubblico ministero spagnolo, Ronaldo ha "simulato" il trasferimento dei suoi diritti di immagine a una società chiamata Tollin Associates LTD, domiciliata nelle Isole Vergini britanniche, di cui era azionista unico. E questa società ha quindi trasferito l'effettivo sfruttamento di tali diritti sull'immagine a un'altra società con sede in Irlanda.
L'ufficio del pubblico ministero osserva che il calciatire avrebbe dichiarato solo 11,5 milioni di euro di reddito di origine spagnola tra il 2011 e il 2014, mentre tali entrate avrebbero raggiunto quasi 43 milioni di euro. Lionel Messi, l'altra star della Liga, e suo padre Jorge sono stati condannati a luglio 2016 per irregolarità di 4,16 milioni di euro dai diritti di immagine ricevuti tra il 2007 e il 2009 attraverso una rete complessa di aziende.
Evasione su vasta scala tra i calciatori
Lionel Messi, l'altra star della Liga, e suo padre Jorge sono stati condannati a luglio 2016 per irregolarità di 4,16 milioni di euro dai diritti di immagine ricevuti tra il 2007 e il 2009 attraverso una rete complessa di aziende. In base ad un'indagine giornalistica basata su "Football Leaks" e condotta da un consorzio di dodici media, la European Investigative Collaborations (EIC) ha sfruttato per diversi mesi oltre 1900 gigabyte di dati informatici - l'equivalente di 500.000 bibbie - ottenuti da il settimanale tedesco Der Spiegel. Ha scoperto un sistema di evasione fiscale su vasta scala tra i calciatori.