Prima di uccidere la moglie Imma Villani con un colpo di pistola alla testa, davanti alla scuola elementare della figlia di 9 anni, Pasquale Vitiello - suicidatosi poi a sua volta con la stessa arma - aveva scritto una lettera proprio alla bambina per cercare di spiegare qualcosa che, in realtà, non ha una spiegazione. Le righe scritte di suo pugno da Pasquale Vitiello sono state ritrovate in casa sua da chi sta indagando sul caso avvenuto a Terzigno, in provincia di Napoli.

L'uomo parla alla figlia Lisa di una situazione ormai diventata insostenibile, per lui, come se non ci fosse una via d'uscita se non quella di fare del male a Imma e poi a se stesso: "Quando sarai grande, capirai".

Difficile, per non dire impossibile, che accada. E forse per la bimba sarebbe meglio riuscire a dimenticare più che tentare di capire. E poi, cosa c'è veramente da capire? Tutto sembra fin troppo chiaro.

Pasquale Vitiello ha agito con premeditazione

Pasquale Vitiello ha compiuto un gesto premeditato, uccidere la moglie Imma, dopo la separazione. Lo scrive pure nella lettera per la figlia: "Vivo una profonda ingiustizia e questo mi fa stare male perché voglio molto bene a tua madre". Un uomo che non stava bene, Pasquale. Peccato che neanche la denuncia per percosse, del 4 marzo scorso, abbia permesso di evitare che si arrivasse al gesto finale.

Dice ancora l'omicida - suicida: "La separazione è una cosa che mi fa soffrire".

Arrivano le parole che anticipano quello che sta per accadere davanti alla scuola di Terzigno: "Ho subito un torto, l'unica cosa è farsi giustizia da soli". Con una pistola, a sangue freddo, prima di prendere lo scooter, fare pochi metri e poi decidere di farla finita.

L'avvocato che avrebbe dovuto seguire le pratiche non se l'aspettava

L'avvocato civilista Salvatore Annunziata, amico di famiglia, non si aspettava la tragedia. La separazione consensuale era l'ipotesi che pareva accontentare tutti. Ci si parlava serenamente tra marito e moglie. "Non ho mai avvertito rabbia nelle parole di Pasquale".

Si stavano mettendo nero su bianco le modalità per vedere Lisa. Ma non si è andati avanti: "C'erano da capire le intenzioni di Imma dopo che era andata via da casa".

Tutte le lettere ritrovate in casa di Pasquale, una ventina, sono state poste sotto sequestro dai carabinieri e portate a disposizione della Procura di Nola. Da capire, però, resta ben poco. Pasquale non riusciva ad accettare che Imma se ne fosse andata con la figlia. Ha reso quest'ultima orfana.