Al Wired Next Fest 2018, la fiera dell'innovazione tenuta a Milano, è stato presentato un progetto ambizioso che punta a rivoluzionare il modo di fare notizia: si tratta di WikiTribune. Fondato da Jimmy Wales (fondatore di Wikipedia) e Orit Kopel (CEO della Jimmy Wales Foundation for Freedom of Expression), come annunciato da quest'ultima sul palco della fiera il programma mira a fornire la più pura esperienza giornalistica a cui chiunque, da tutto il mondo, può contribuire, senza pubblicità e interessi di alcun genere.

La crisi del giornalismo nell'era digitale

Il giornalismo sta attraversando un periodo di grave crisi causata dall'inesorabile sentimento di sfiducia che il lettore medio sente nei confronti dell'informazione centralizzata. L'avvento e la diffusione dei social network e le possibilità che questi strumenti offrono ad ogni singolo utente di ricercare ed esprimere liberamente un'opinione su qualsiasi argomento hanno mutato in maniera inevitabile il modo di fare giornalismo. Ma se il mondo "classico" delle news raramente fornisce le notizie in maniera oggettiva, con drogaggi (a volte pesanti) da parte di politica ed economia e con fonti che si contraddicono tra loro perché riflettono le diverse opinioni degli autori, il nuovo modo di fare notizia è purtroppo vittima di una malattia che a volte può risultare ben più grave.

Il lettore moderno è distratto: gironzola sul web catturato da colori e scritte accattivanti, da video e foto, e raramente legge più di qualche riga di ogni articolo. L'editoria online si è dovuta evolvere di conseguenza. Il risultato è una vastità di fonti che se da un lato garantiscono un certa visione super partes delle tematiche trattate, dall'altro cercano a tutti i costi di ammaliare il lettore con titoli acchiappa-click (i così detti clickbait) e con contenuti volti soprattutto a sconvolgere più che informare, spesso senza fonte e senza approfondimenti se non del tutto inventati, così da essere i primi ad apparire sugli schermi. Il tutto per assicurarsi la maggior diffusione possibile, anche a costo di dire il falso.

Maggiore diffusione significa più click, più click significa maggiori guadagni. E quindi, in pochi anni, ci si ritrova sommersi in un mondo di bufale e di notizie distorte dove ciò che conta non è l'informazione, ma i ricavi che produce.

Verso una possibile rinascita

Il modo per risolvere questa crisi, secondo Orit Kopel, si basa su due principi: consentire a chiunque di contribuire alla stesura degli articoli, in modo che ognuno possa accertare le fonti e moderare il contributo dell'altro in maniera costruttiva ed eliminare del tutto la pubblicità e gli introiti ad essa legati. In sostanza si eredita il già consolidato modello collaborativo introdotto da Wikipedia. Ma a differenza di quest'ultima, la possibilità di contribuire alle news non sarà aperta a tutti.

Seppur l'accesso alle notizie sarà completamente gratuito e libero da limitazioni geografiche, chi vuole far parte del team potrà farlo tramite una sottoscrizione mensile del tutto volontaria che assicurerà l'auto-sostegno della piattaforma (diversamente da Wikipedia che si basa solo ed esclusivamente sulle donazioni), senza ricorrere a investimenti pubblicitari. Una volta sottoscritto, l'utente sarà a tutti gli effetti un autore e collaborerà al fianco di dodici giornalisti professionisti dipendenti della piattaforma (con tanto di stipendio), i quali sono necessari per assicurare l'accesso diretto alle fonti, le collaborazioni con figure del settore, e la professionalità degli articoli. Ma a parte lo stipendio, i singoli utenti avranno lo stesso ruolo in ogni singola notizia, provvedendo a ricercare e assicurare le fonti, apportando correzioni, e fornendo approfondimenti su temi dove sono richieste figure specializzate.

Il tutto, secondo i fondatori, dovrebbe portare a un nuovo modo di fare news puramente oggettivo, con notizie garantite da una comunità non polarizzata e non centralizzata, che non essendo basato sulla macchina pubblicitaria non è interessato a fornire la notizia il prima possibile. Certo, le news di WikiTribune non potranno mai competere a livello mediatico con le notizie bomba acchiappa-click che circolano per la rete, ma saranno comunque news a tutti gli effetti caratterizzate da neutralità e affidabilità garantite, che forniscono notizie non copiate da altre testate e che colleghino in modo trasparente l'utente alla fonte.

La piattaforma WikiTribune è già disponibile online anche se è ancora in fase preliminare, ma è già possibile leggere le news o registrarsi per iniziare a contribuire. Altrimenti è possibile già donare per investire nel progetto che punta a riformare il giornalismo online.