Immagini devastanti quelle trasmesse dai media in questi giorni, difficili da cancellare dalla mente di chi ha vissuto quelle ore di panico: sembrava una tranquilla estate in Grecia quando, tutto ad un tratto, diversi incendi hanno scatenato il panico.
Partiti da diverse zone della regione Attica, i roghi sono stati alimentati dalle torride temperature estive e dai forti venti che ne hanno favorito il propagarsi nella folta vegetazione che caratterizza la Grecia.
Le zone più devastate sono state le località di Neos, Voula e Mati, nei pressi di Rafina, il secondo porto di Atene.
L'area più colpita è stata indubbiamente quella di Mati, villaggio a 40 chilometri dalla capitale ellenica, dove ad oggi si conta il maggior numero di vittime, almeno 26. Uno scenario che ricorda l'antica Pompei distrutta dall'eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., soprattutto in seguito ai ritrovamenti di corpi abbracciati tra loro. Oggi la piccola realtà dell'Attica è ridotta ad una città fantasma, con case incenerite e auto bruciate. Qui, in particolare, si è concentrata l'attività dei soccorritori alla ricerca di dispersi, giacché molte persone, per sfuggire alle fiamme, si sono gettate in mare.
Stando a quanto riportato da "Greek Reporter", Nikos Economopoulos, presidente cella Croce Rossa greca, ha dichiarato che i cadaveri abbracciati si trovavano a circa 30 metri dal mare, nelle vicinanze di un noto locale sulla spiaggia. In quest'area, oltre alle vittime, sono state rinvenute anche diverse automobili carbonizzate.
Emergenza nazionale e aiuti dall'Europa
In questi giorni, nelle zone devastate dagli incendi, hanno lavorato centinaia di vigili del fuoco e diversi mezzi aerei anti-incendio, allo scopo di spegnere dall'alto i roghi. Le operazioni sono state ostacolate dai forti venti che soffiavano sulla Grecia.
Al contempo, non sono mancati gli aiuti forniti dai Paesi limitrofi: l'Italia, ad esempio, come annunciato dal premier Giuseppe Conte, ha messo a disposizione due Canadair, ai quali si è affiancato un ulteriore mezzo di soccorso proveniente dalla Romania e diversi aiuti dalla Turchia.
Attualmente sono pochi i focolai ancora accesi e, intanto, si comincia a trarre il drammatico bilancio degli incendi: le vittime sarebbero circa 88, almeno 500 i feriti (di cui circa 20 bambini in gravi condizioni), senza contare le numerose abitazioni incenerite.
In seguito al dramma che ha colpito la Grecia, il premier Alexis Tsipras, rientrato in anticipo da una visita in Bosnia, ha proclamato tre giorni di lutto nazionale e ha chiesto il sostegno dell'Europa.
Il governo, intanto, ha annunciato una serie di misure straordinarie: 20 milioni di euro di fondi per far fronte alle emergenze immediate e l'apertura di un conto corrente per le donazioni da effettuare in favore delle popolazioni colpite dalla devastazione.
Inoltre sono state rafforzate le operazioni di vigilanza per contrastare il fenomeno dello sciacallaggio nelle case distrutte dalle fiamme.
Infine, le autorità greche hanno dichiarato con forza che verrà fatta luce sulle cause degli incendi distruttivi dell'Attica, e al momento sembra prevalere l'ipotesi dell'origine dolosa.