Sperimentazione di un farmaco contro il Covid-19: arriva da Napoli la notizia che alcuni medici e scienziati del noto istituto nazionale tumori iRCCS G.Pascale e dell'ospedale sei Colli stanno collaborando tra loro con l'intento di sperimentare se il Tocilizumab, un farmaco anti-artrite reumatoide, possa aiutare a contrastare e alleviare la sintomatologia da Covid-19.

Si tratta di un farmaco già in commercio, che secondo i medici potrebbe arginare la degenerazione che provoca il coronavirus, evitando la fase di avanzamento che porta ai problemi respiratori da doversi trattare in terapia intensiva.

Come spiegano i medici Gerardo Botti, direttore scientifico dell'istituto nazionale tumori IRCCS "Fondazione G.Pascale", e Vincenzo Montesarchio, direttore di oncologia dell'ospedale dei Colli, il farmaco non risulta essere assolutamente una cura, ma potrebbe evitare complicazioni più serie. Sperimentato su due pazienti in condizioni critiche, sembra averne migliorato la fase respiratoria alleviandone la sintomatologia della polmonite causata dal Covid-19.

E' bene comunque precisare che l'impiego del Tocilizumab come anti coronavirus non è supportato da studi clinici che ne dimostrino una qualche efficacia, ma l'Agenzia Italiana del Farmaco sta studiandone gli effetti e verificando se possibile renderlo parte della terapia, in accordo con la casa farmaceutica che lo produce, pronta a rilasciarlo gratuitamente.

Qualora la sperimentazione funzionasse sarebbe possibile alleggerire le corsie ospedaliere, letteralmente intasate da pazienti che colpiti dal virus necessitano di posti in terapia intensiva purtroppo non disponibili per tutti. La Lombardia, la regione più colpita, sta comunque rispondendo con grande coraggio, così come tutta Italia, chiamata in questi giorni a rispettare le prescrizioni imposte dal governo Conte.

Una luce fuori dal tunnel della paura

Sempre a proposito del Tocilizumab, l'azienda farmaceutica Roche ha spedito una lettera al Ministero del Salute mostrandosi disponibile a distribuire il farmaco gratuitamente a tutte quelle strutture che ne facciano richiesta per i casi più gravi.

Oltre alla donazione del farmaco, la Roche ha deciso di proporre una sorta di “volontariato di competenza”, 'prestando' i propri collaboratori per offrire supporto e consulenza telefonica ai cittadini, in collaborazione e ovviamente di concerto con la Protezione Civile e le Associazioni di Volontariato: a completare il quadro degli interventi studiati dalla Roche una donazione da un milione di euro utile per comprare materiale necessario al trattamento di pazienti ricoverati in terapia intensiva e alla messa in sicurezza individuale dei medici che necessitano di specifici dispositivi di sicurezza per non trasformarsi in quelli che la stessa comunità scientifica ha definito 'i super vettori del virus'.

Dopo numerosi giorni di ansia sembra finalmente possibile una via di uscita dalla pandemia in corso, staremo a vedere.