Sotto lo sguardo bluastro di Alfa Centauri, lontano, lontano dalla nostra frenetica e rumorosa Terra, ma non abbastanza per non essere spiato e fotografato dall’ #ESO (Osservatorio Europeo). Qui sta nascendo un baby pianeta battezzato col nome #PDS-70b. Con i suoi 10 milioni di anni, è un corpo celeste 'giovane', se si pensa che la Terra ne ha circa 4 miliardi e mezzo e traccia nell’immenso spazio che ci circonda l’immagine di teorie studiate da anni: è un punto luminoso avvolto da un disco di polveri cosmiche e guarda la sua stella, lontana da lui circa tre miliardi di chilometri, girandole attorno in 118 anni.
E' quanto succede quando nasce un sistema solare: all’origine vi è un grosso evento, come il movimento di contrazione di una vicina supernova che, in una nuvola di polvere e gas, attrae tutto quanto le sta attorno e inizia un movimento rotatorio intorno al proprio asse. Così, a poco a poco, la massa centrale della stessa nube si addensa e diventa man mano più calda, fino a formare una stella. Tutto il materiale non risucchiato forma, successivamente, un disco piatto attorno alla stessa stella intorno alla quale, col passare del tempo, si generano i pianeti con lo stesso meccanismo.
#PDS-70b, un baby pianeta protagonista
Pur così giovane, questo baby pianeta vive già il suo momento di notorietà immortalato con una foto unica nel suo genere: è il primo pianeta a essere fotografato in questa fase di crescita. E ha già richiamato l'attenzione del team internazionale di astronomi al Max Planck Institute for Astronomy di Heidelberg, in Germania, con i quali hanno collaborato gli italiani dell’#Inaf (Istituto nazionale di astrofisica). Questi scienziati lo hanno definito come un gigante gassoso, un esopianeta. Ne hanno anche calcolato la massa, che pare essere alcune volte quella di Giove, e ne hanno misurato la temperatura media, 1000 gradi centigradi. Gli astronomi prevedono già la presenza di nubi nella sua atmosfera e ne hanno anche verificato la luminosità (diverse lunghezze d’ onda).
La foto con il coronografo
Per osservarlo meglio, l’ESO lo ha fotografato sfruttando un coronografo (strumento utilizzato per l'osservazione della corona solare) che ha permesso di bloccare la luce accecante della stella centrale, rilevando così il disco decisamente meno luminoso e gli altri pianeti a lui vicini. Il nuovo baby pianeta #PDS-70b avrà un importante compito: fornire dati scientifici a prova o a indizio per vecchie e nuove teorie astronomiche. Praticamene impossibile ipotizzare la presenza di vite aliene, viste le temperature attuali, ma mai dire mai se, in futuro, dovesse consolidarsi e raffreddarsi come successe proprio alla Terra.