A volte può essere davvero sottile il filo che separa il cinema dalla vita reale. Ne abbiamo avuto un chiaro esempio martedì scorso a Roma, quando il proprietario di una profumeria di via Marmorata si è ritrovato suo malgrado protagonista di una scena che sembrava tratta dal film Come un gatto in tangenziale. Nella pellicola di Riccardo Milani, Paola Cortellesi ha due sorellastre, Sue Ellen e Pamela (nomi presi dalla celebre soap anni ’80 Dallas), appassionate di Franca Leosini e dello shopping compulsivo, che le porta a veri e propri atti di cleptomania.
Ebbene, Alessandra e Valentina Giudicessa – ormai volti noti in città grazie a questa esperienza cinematografica – sembrano essere rimaste molto legate ai loro personaggi, tanto da averne ripetuto le gesta, sottraendo due flaconi del profumo Creed, per un valore di circa 500 euro.
Le telecamere della profumeria hanno ripreso il furto
Il padrone della rinomata profumeria romana le aveva subito riconosciute al loro ingresso. Ma non si sarebbe mai aspettato, visionando i filmati delle telecamere interne, di scoprire che erano state proprio loro a far sparire la merce, nascondendola nella borsa prima di lasciare di corsa il locale.
Così l’uomo si è rivolto ai carabinieri della stazione Aventino per denunciare il danno subito. Le forze dell’ordine si sono subito recate nell’abitazione delle 39enni a Primavalle, nella periferia della Capitale, e lì hanno trovato i flaconi scomparsi, che in seguito sono stati restituiti al legittimo proprietario. A quanto pare non è la prima volta che 'Pamela e Sue Ellen’ si rendono protagoniste di episodi del genere, pur non avendo mai subito nessuna condanna: ora dovranno rispondere di furto aggravato per questa ennesima loro ‘bravata’.
Le gemelle respingono ogni accusa e parlano di equivoco
Valeria Costantini del Corriere della Sera ha raggiunto le due che, parlando quasi all’unisono con la loro inimitabile cadenza romana, che tanto le aveva fatte apprezzare nel film con Paola Cortellesi ed Antonio Albanese, hanno negato ogni accusa.
Secondo loro si è trattato semplicemente di un equivoco: alla profumeria devono aver pensato al film dopo la sparizione dei flaconi fino ad accusarle ingiustamente. Ad ascoltar loro si tratterebbe quindi solo di cattiverie: ma il popolo del web non deve aver creduto molto a questa versione, visto che, non appena si è diffusa la notizia, sono piovuti insulti ed accuse contro le due, che però hanno assicurato che è tutto risolto e che il proprietario si appresterebbe a ritirare la denuncia. Hanno negato la notizia del ritrovamento dei profumi in casa loro, mentre hanno confermato di essere state nel negozio e di aver comprato un regalo per il figlio di Alessandra. Quindi hanno ribadito di non essere cleptomani a differenza dei personaggi da loro interpretati.
Eppure, a sentire i carabinieri, le gemelle hanno rischiato grosso: se fossero state fermate in flagranza di reato mentre erano nella profumeria, sarebbero state condotte direttamente in prigione. Ma, per loro fortuna, questa volta il finale del film è stato diverso.