Non c'è stato nulla da fare per una piccola bambina di nemmeno due anni, deceduta ieri in spiaggia a causa di un acino di uva. La piccola era con i suoi genitori al mare, presso la marina di Lizzano. La bimba, secondo le prime indiscrezioni, sarebbe sfuggita al controllo dei genitori. Una volta portato il boccone in bocca non sarebbe riuscita ad ingoiarlo.
Soccorsi vani
La piccola è andata subito in debito di ossigeno.
Stando alle testimonianze dei presenti è diventata subito cianotica, a causa dell'assenza di adeguata ossigenazione. Il piccolo spicchio di uva le avrebbe infatti ostruito la trachea, impedendole di respirare. Dopo pochi minuti, sul posto sono giunti i bagnini del vicino lido Conca del Sol, insieme ad un medico che si trovava sulla spiaggia. Quest'ultimo, secondo quanto riportato da Quotidiano di Puglia, sarebbe riuscito a estrarre lo spicchio del frutto dalla gola della bambina. A causa comunque del grave debito di ossigeno accumulato in pochi minuti, la piccola è spirata di lì a poco. Scene di disperazione e sgomento si sono vissute sulla spiaggia.
Sotto shock i familiari della piccola, che hanno visto la tragedia consumarsi sotto i loro occhi. Vana è stata anche la corsa in ambulanza presso l'ospedale "Santissima Annunziata" di Taranto. Il fatto di cronaca è accaduto in un tratto di spiaggia libera della costa tarantina.
Impossibile prestare soccorsi adeguati
Quella di marina di Lizzano è una spiaggia frequentatissima. L'ennesimo episodio di Cronaca Nera, come detto, è avvenuto in un tratto di spiaggia libera, sprovvista quindi di adeguato servizio di salvataggio. Un problema questo che ha influito sicuramente sulla tempistica di soccorso. I bagnini, come si ricordava, giunti sul posto dal vicino stabilimento balneare insieme ad un medico, sarebbero stati avvisati troppo tardi, quando la piccola era ormai entrata in coma.
Della vicenda è stato comunque informato il magistrato di turno della Procura della Repubblica di Taranto. Sono inoltre in corso indagini dei Carabinieri per accertare l'esatta dinamica dei fatti ed eventuali responsabilità. I genitori sarebbero intervenuti poco dopo che la bimba aveva portato in bocca quell'acino di uva che le è stato fatale. Hanno tentato anche loro di rianimarla dapprima, tentando in tutti i modi di estrarre il corpo estraneo dalla gola della loro bimba. Spirata maledettamente in una mattina d'estate.