Nella Bassa Bresciana Orientale i 138 casi di polmonite, con ben 124 ricoveri avvenuti nelle ultime 24 ore, hanno spinto la procura di Brescia ad aprire un inchiesta. L'ipotesi è quella di un vero e proprio reato di epidemia colposa. I carabinieri del Nas, collaborando con l'Agenzia tutela della Salute, indagano su cosa possa avere causato tutti questi casi di polmonite in così poco tempo.

Trattandosi di polmonite batterica 'legionella' si cerca principalmente un vettore; molti campionamenti, infatti, sono stati effettuati per analizzare l'acqua delle condotte idriche.

L'intervento del ministero della Salute sul caso polmonite

La gravità della situazione ha spinto il ministero della Salute a monitorare con attenzione tutti i casi registrati. Oltre ai ricoveri, infatti, sale a due il numero di decessi a causa del batterio: un 85enne di Carpenedolo e una 69enne di Mezzane di Calvisano. In una recente nota, l'Istituto superiore di Sanità ha comunicato che si impegnerà a compiere tutte le azioni necessarie per far fronte all'emergenza non appena arriveranno i risultati dell'inchiesta.

La Regione Lombardia e le analisi degli acquedotti nel bresciano

La Regione Lombardia è impegnata a capire le cause di una tale e grave epidemia e anche nella supervisione dei ricoveri. In collaborazione con i gestori degli acquedotti dei comuni bresciani interessati, inoltre, è alla guida della verifica sull'acqua potabile nei vari acquedotti. Una delle principali ipotesi, infatti, è che l'epidemia sia dovuta ad un un batterio presente nell'acqua. La vicenda ha smosso anche l’Ordine nazionale dei biologi che interverrà con una vera e propria 'task-force' sul territorio bresciano.

Le dichiarazioni di Giulio Gallera, assessore al Welfare

Giulio Gallera ha dichiarato che, pur essendo l'acqua la sospettata principale come vettore del batterio, si inizia a guardare verso altri possibili fattori, muovendosi in tutte le direzioni possibili.

Si pensa di analizzare anche l'area e non lasciare nulla al caso. Con l'aumentare dei malati aumenta anche la preoccupazione tra tutti gli abitanti della zona, in particolar modo nei comuni più colpiti. L'assessore Gallera proprio per questo ha rassicurato la popolazione dichiarando che questo tipo di batterio non crea problemi ingerendolo, ma diventa aggressivo con la nebulizzazione, quindi inspirandolo nel vapore acqueo.