Da quasi dieci giorni, oltre cento soccorritori lavorano strenuamente per provare a salvare una giovanissima vita, quella del piccolo Julen, il bimbo di due anni e mezzo finito in un pozzo a Totalàn lo scorso 13 gennaio. La Spagna e il mondo intero sperano di ricevere buone notizie quanto prima, anche se aggrapparsi alla speranza adesso sembrerebbe difficile.

Le ultimissime dalla Spagna

Risale a diverse ore fa la notizia secondo la quale vi sarebbe stato un ulteriore ritardo nelle operazioni di salvataggio, causato da un errore di calcolo nella costruzione dei tubi di metallo da inserire nel tunnel parallelo.

Per questo motivo, i soccorritori sarebbero ancora al lavoro sul tunnel verticale, avendo peraltro incontrato non poche difficoltà a causa della conformazione geologica del terreno. Terminati i lavori alla galleria, la squadra speciale di minatori potrà finalmente calarsi in quest'ultima e cominciare a scavare il collegamento diretto col pozzo nel quale è tuttora intrappolato il piccolo Julen.

Difficile che l'operazione possa definirsi conclusa già in serata: stando a quanto si apprende da diverse testate nazionali, infatti, il salvataggio potrebbe slittare alla giornata di mercoledì, riducendo ulteriormente le possibilità di rivedere il bambino ancora in vita.

I messaggi di solidarietà

La Spagna spera e con essa anche l'Italia che, in questi giorni, ha dato vita a una vera e propria catena di solidarietà volta ad abbracciare, seppur soltanto virtualmente, la famiglia del piccolo Julen.

In migliaia, infatti, hanno rivolto una preghiera o semplicemente un post su Facebook a questa creatura dagli occhi dolcissimi che, miracolosamente, potrebbe essere ancora in vita.

La tragedia di Oliver

Ore concitate per la famiglia di Julen che, poco meno di due anni fa (nell'aprile del 2017), fu costretta a fare i conti con una tragica fatalità.

Durante una tranquilla passeggiata in famiglia, il primogenito Oliver accusò un malore, accasciandosi improvvisamente al suolo senza che nessuno potesse comprendere cosa stava accadendo in quel momento. Il piccolo, che all'epoca aveva soltanto tre anni, fu prima ricoverato per accertamenti e poi dimesso senza che si riuscisse a stabilire la causa di quel malore. Circa venti giorni dopo, la tragedia che nessuno si aspettava: mentre era a passeggio in spiaggia, Oliver finisce nuovamente al suolo, colpito da un attacco di cuore che ha stroncato per sempre la sua breve vita.