Continuano le ricerche del piccolo Julen, il bambino di 2 anni e mezzo caduto, domenica 13 gennaio, in un pozzo profondo quasi 110 metri, situato a Totalán, alle porte di Malaga. Le operazioni di soccorso, rese difficoltose non solo dal terreno instabile, ma anche dalla pioggia, ormai, sono giunte alla fase finale. Le trivelle sono in azione da ieri (e questa è un buona cosa), ma per conoscere le sorti del bimbo, con ogni probabilità, si dovrà attendere almeno fino a domani mattina.
Una capa de roca dura ha ralentizado el ritmo de la perforación durante la noche, que supera ya los 33 metros. Mientras, se prepara el terreno alrededor de la cavidad para que los mineros asturianos puedan actuar con rapidez. https://t.co/FKFa1enQ1t (Foto: @pacopuentesfoto) pic.twitter.com/unaQqX7mJr
— Nacho Sánchez (@nacholaisla) 20 gennaio 2019
Fase finale al via
Da una settimana ormai le squadre di soccorso lavorano senza sosta per liberare il piccolo Julen.
Le speranze di trovarlo ancora vivo sono ridotte al lumicino, ma nessuno vuole fermarsi e tutti vogliono credere che un miracolo sia ancora possibile.
Nei giorni scorsi, come ha spiegato l'ingegnere Juan Lopez Escobar, uno dei responsabili dei soccorsi, si è esclusa l'opzione "tunnel orizzontale" e si è deciso di scavare due condotti verticali (paralleli rispetto al pozzo in cui si trova il bimbo).
I lavori per la perforazione, come precisato dal quotidiano spagnolo El Pais, sono iniziati solo ieri pomeriggio, intorno alle 14: la pioggia incessante, infatti, ha rallentato le operazioni.
Ormai, siamo alla "fase finale": la Mait 260, imponente macchina di perforazione capace, grazie al suo potente trapano, di trapassare anche l'ardesia è arrivata a destinazione e, ora sarà fondamentale capire come "reagirà" alla particolare conformazione del terreno.
Nel caso dovesse incontrare troppa roccia, infatti, sarà necessario sostituire la "punta" del mezzo (e si perderà altro tempo prezioso).
I tecnici hanno ipotizzato che il piccolo Julen - che non ha mai dato segni di vita - si trova ad una profondità di circa 80 metri e, dunque, per raggiungerlo, sarà necessario scavare per almeno altri 55 metri.
Corsa contro il tempo
Come spiegato in conferenza stampa da Ángel García Vidal, rappresentante del Colegio de Ingenieros de Caminos di Málaga, i tecnici perforeranno i tunnel in circa 15 ore; poi, salvo ostacoli, ci vorranno altre 20 ore per scavare la galleria e raggiungere il bimbo. Considerando che la perforazione verticale si è conclusa stamattina, alle prime luci dell'alba, sarà impossibile arrivare a Julen prima di domani.
Per permettere agli specialisti di scendere nel foro, nelle scorse ore, si è costruito un particolare strumento ad hoc, caratterizzato da un diametro di 1,2 metri capace di contenere fino a due minatori (che dovranno anche scavare un passaggio tra il nuovo tunnel e quello in cui è precipitato il piccolo).