È una notizia molto interessante quella che è stata riportata in queste ore da tutti i media nazionali, e relativa ad una scoperta scientifica che individua nel sistema di faglie che attraversa il Monte Vettore il principale indiziato per il violento Terremoto che colpì la capitale nel lontano 443 d.C. Stiamo parlando di un'epoca abbastanza antica, precisamente del V secolo.
Allora, Roma fu sconvolta da un violento sisma, e parti degli edifici pubblici della città crollarono o subirono dei danni, come anche il monumento più famoso, divenuto icona in tutto il mondo: l'Anfiteatro Flavio, meglio noto come Colosseo. Durante le varie campagne di scavo, ma anche con studi abbastanza recenti, si è accertato che l'anfiteatro ha subito dei crolli proprio in quel periodo storico, dovuti a fortissime scosse telluriche. La faglia che ha provocato questi danni, quella del Monte Vettore, come detto in apertura, è la stessa infatti che ha distrutto Amatrice e le zone vicine ad agosto del 2016.
Uno studio tutto italiano
Tale studio è piuttosto recente, e si deve ad un team di ricerca tutto italiano, che ha pubblicato i risultati ottenuti sull'importante rivista scientifica Tectonics. Questa faglia, si legge nello studio, produce terremoti distruttivi ogni 1.500 o 2.500 anni. Intervalli di tempo quindi piuttosto lunghi da un evento all'altro, ma che purtroppo quando si verificano causano danni enormi, non solo alle cose e alle persone, ma anche al patrimonio culturale, come abbiamo potuto ben vedere durante quei tristi giorni. Ancora oggi ad Amatrice, e non solo, sono in corso importanti eventi di riparazione, dal costo di svariati milioni di euro. La ricerca è stata guidata da Paolo Galli, sismologo del Dipartimento di Protezione Civile e dell'Igag-Cnr.
Il progetto ha visto direttamente coinvolte due tra le massime istituzioni universitarie del nostro Paese, ovvero l'Università "La Sapienza", con sede nella Capitale, e la "G. D'Annunzio" di Chieti-Pescara. Arrivare a confermare la scoperta non è stato ovviamente semplice, ma c'è voluto un metodo di studio per poter poi esporre i risultati. Gli studiosi hanno scavato delle trincee a cavallo proprio delle rotture superficiali, e qui, strato dopo strato, sono andati sempre più a fondo nella crosta terrestre. Studiando le rocce, hanno poi ricostruito tutti i terremoti generati dalla faglia in questione.
Il terremoto del V secolo danneggiò molti edifici
Fu veramente un brutto sisma quello del 443 d.C.
probabilmente molto simile a quello di Amatrice del 2016. Il Colosseo, e tantissimi altri monumenti, come le chiese paleocristiane, tipiche del periodo, conservano segni importanti di questi eventi catastrofici. Uno studio quindi preciso e puntuale, che ci fa capire come la storia, in alcuni casi, sia destinata a ripetersi, a volte anche negli stessi luoghi e a distanza di molti secoli.