Forse la coltellata mortale è stata quella che gli ha dato alla base del collo, ma ha infierito sul marito con più fendenti. Una storia di violenza familiare in cui i protagonisti sono pensionati molto anziani, culminata ieri pomeriggio a Gubbio in un omicidio. Ad uccidere, contrariamente ai casi che abitualmente racconta la cronaca, è stata una donna, Maria Grazia Fioriti, ex impiegata delle Poste di 76 anni, che con un coltello da cucina si è avventata sul marito Enzo Angeloni Bei, appaltatore edile in pensione di 79 anni.
La rabbia cresciuta a dismisura in lunghi anni di sofferta vita coniugale per via di continue vessazioni e angherie del marito spiegherebbe il delitto di cui la donna ha reso piena confessione, sentendosi persino 'liberata'.
Gubbio: uccide il marito, l'esasperazione per movente
"Quando mi sveglio ti strozzo": sarebbero state queste le ultime parole pronunciate dall'uomo ucciso dalla moglie nell'abitazione di via Cristini in centro storico a Gubbio, poco lontano dal museo civico e dal palazzo comunale. Secondo quanto raccontato dalla donna, interrogata dal sostituto procuratore Manuela Comodi e assistita dagli avvocati Luigi Santioni e Claudio Fiorucci, ieri dopo pranzo ci sarebbe stata una delle tante liti coniugali.
La signora avrebbe subito l'ennesima umiliazione: la minaccia da parte del dispotico coniuge di afferarla per il collo e strangolarla. Un piano che avrebbe eseguito al risveglio dal riposino pomeridiano. Sarebbe stata l'esasperazione accumulata in una vita matrimoniale all'insegna di continue aggressioni da parte del marito il movente dell'omicidio, avvenuto intorno alle 16.
Maria Grazia Fioriti avrebbe così voluto vendicarsi dopo anni di soprusi: è andata in cucina a prendere un coltello e, mentre il marito dormiva, ha affondato più volte la lama nel torace, infliggendogli sia ferite superficiali che profonde. Ma il fendente, a quanto pare decisivo, l'ha raggiunto all'altezza del collo. Dopo aver sciacquato il coltello e le mani insanguinate nel lavandino di cucina, la pensionata ha chiamato il 112: "Venite ho ucciso mio marito", ha detto.
Indagata per omicidio volontario, non è in arresto
All'arrivo nell'abitazione dei carabinieri della compagnia di Gubbio la donna era sotto choc, immobile. L'ambulanza del 118 non ha potuto fare altro che constatare il decesso dell'uomo. Sul posto, al lavoro, oltre al medico legale Marta Bianchi e il pm di turno, Manuela Comodi, la Sezione indagini scientifiche del comando provinciale con il compito di isolare le tracce di sangue per ricostruire la dinamica dell’accaduto.
E' attesa per domani l'autopsia sul corpo dell'uomo per stabilire con esattezza la causa della morte. In caserma, con il figlio Piergiorgio, che però abita altrove, la donna che è apparsa sconvolta e contrita, è stata interrogata per ore dal pm.
Dal suo racconto dei fatti, a peggiorare il clima familiare sarebbe stato il pensionamento dell'uomo: la sua presenza in casa determinava continui litigi. Ulteriore aggravante, una malattia che costringeva l'uomo all'uso dell'ossigeno e rendeva la convivenza ancor più difficile. A dispetto della patologia del consorte, le umiliazioni sarebbero state continue. La coppia era molto conosciuta a Gubbio e la notizia dell'efferato crimine si è sparsa velocemente nella cittadina umbra. L'anziana, indagata a piede libero per omicidio volontario, non è stata arrestata.