Sembrava preordinato l'agguato contro il maresciallo Vincenzo Carlo Di Gennaro, vice comandante della stazione carabinieri di Cagnano Varano, in provincia di Foggia. Una promessa fatta dal 64enne Giuseppe Papantuono che, pochi giorni prima durante una perquisizione domiciliare effettuata dallo stesso maresciallo Di Gennaro a seguito del ritrovamento di sostanze stupefacenti, lo minacciava di ritorsioni contro i carabinieri.
Ha sparato per uccidere, questo è il convincimento del Comandante Provinciale dei Carabinieri di Foggia e del Pubblico ministero che segue le indagini. Ha scaricato completamente il caricatore della sua calibro 9 contro i militari colpendo a morte il maresciallo e ferendo l'altro carabiniere che era con lui.
Sdegno nel mondo politico
Lo stesso Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha espresso profondo dolore al Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri per la notizia del tragico episodio, seguito subito dopo dal Ministro degli Interni, Matteo Salvini e quello della Difesa, Elisabetta Trenta: "Chi tocca un carabiniere tocca lo Stato". Anche il Premier Giuseppe Conte, ha espresso vicinanza per il grave fatto di cronaca portandosi questa mattina in visita al carabiniere Pasquale Casertano, ricoverato, per le ferite riportate, presso l'Ospedale "Casa Sollievo della Sofferenza" di San Giovanni Rotondo.
Conferenza stampa del pm Vaccaro
Ha tenuto questa mattina, la conferenza stampa il pubblico ministero Ludovico Vaccaro che segue le indagini, al fine di chiarire gli eventi che hanno portato all'omicidio del maresciallo dei carabinieri Di Gennaro. Lo stesso Vaccaro non si è limitato alla ricostruzione dei fatti, ma ha richiamato l'attenzione sull'atteggiamento culturale di avversione verso lo Stato e di reagire, impugnando un arma, a dei legittimi controlli.
I fatti di cronaca
L'autore del gesto criminoso, dalla prima ricostruzione degli eventi, sembra essersi avvicinato all'auto dei militari, quasi come se volesse chiedere o segnalare un qualcosa. I militari ignari delle intenzioni aggressive del 64enne Papantuono, si lasciavano avvicinare dallo stesso, arrestando l'autovettura di servizio, ma venivano subito attinti da numerosi colpi di pistola sparati dal Papantuono senza avere alcuna possibilità di reagire alla grave aggressione armata.
Il killer scaricava completamente il caricatore della sua calibro 9 e si allontanava subito dopo. Rintracciato ed immobilizzato da due agenti della polizia municipale e da altro carabiniere fuori servizio veniva posto a disposizione dell'autorità giudiziaria per le valutazioni del caso.