"Sono stata provocata. Quello che è accaduto non è realmente emerso sulle cronache dei giornali". Queste, in sintesi, sono le dichiarazioni rilasciate al quotidiano "Il Giorno" da Daniela Ramaioli. La 36enne giovedì, dopo aver appreso che la figlia 17enne era stata sospesa, ha aggredito la vicepreside dell'istituto Einaudi di Lodi, la professoressa Vittoria Bellini, 63 anni.

La mamma, indagata dalla Procura di Lodi per lesioni, nel corso dell'intervista al quotidiano milanese ha minimizzato sull'accaduto e non si è dimostrata pentita.

La versione di Daniela Ramaioli

La donna vive con la famiglia nella campagna lodigiana, a Caselle Lurani, e ha voluto riportare la sua versione dei fatti. Giovedì 2 maggio - secondo quanto denunciato dal preside dell'istituto professionale Luigi Einaudi di Lodi, Francesco Terracina - la Ramaioli avrebbe preso a calci e pugni la responsabile scolastica, la professoressa Vittoria Bellini. L'insegnante è stata anche portata in ambulanza al pronto soccorso, ma fortunatamente non ha riportato gravi traumi.

La mamma 36enne ha spiegato che la figlia è rientrata a Scuola dopo la festività del primo maggio e, una volta in classe, ha appreso di essere stata sospesa per 15 giorni. Subito la ragazza ha avvertito i familiari, e Daniela si è precitata in Viale Vignati per chiedere delle spiegazioni: "Nessuna comunicazione è arrivata a casa da parte dell'istituto - ha precisato la signora - Ho chiesto chiarimenti alla vicepreside, ma non ha voluto parlarmi. Mi ha chiuso la porta in faccia. Allora non ci ho visto più - ha ammesso - e ho reagito. Ma non c'è stata violenza".

Inoltre la donna ci ha tenuto a sottolineare che i fatti non si sono svolti come riportato dai giornali: "Ho solo dato due schiaffi alla docente.

Non ho sferrato pugni o calci. Una lieve colluttazione che non avrebbe potuto mandare la vicepreside all'ospedale".

'Solo dopo che avrò ricevuto le scuse chiederò perdono'

La professoressa Bellini, che ha riportato 3 giorni di prognosi, ha denunciato la signora Ramaioli per lesioni e domani, lunedì 6 maggio, incontrerà il ministro dell'Istruzione Marco Bussetti. La 36enne, che quasi certamente dovrà affrontare un processo, non ha la minima intenzione di chiedere scusa.

La madre lodigiana, infatti, è convinta che anche l'insegnante abbia le sue colpe: "La professoressa Bellini è stata maleducata e deve ammettere i suoi sbagli. Solo dopo che avrò ricevuto le scuse chiederò perdono per quello che è accaduto".

La donna ha riconosciuto che alzare le mani è sempre un errore, ma si è difesa dicendo: "Mia figlia è giusto che venga punita dalla scuola se ha sbagliato, ma giovedì mattina sono stata provocata".

La giovane mamma, che con ogni probabilità non riscriverà la ragazza all'Istituto Einaudi, si è detta anche dispiaciuta per le parole del ministro dell'Interno Matteo Salvini: "Dopo l'episodio ha invocato il mio arresto. Io sono leghista e apprezzo molto Salvini. Non mi sarei mai aspettata una così dura condanna da parte sua".