Sono ormai trascorsi due mesi dal drammatico incendio di Notre Dame e oggi si terrà la prima messa dopo il disastro. In queste ore, però, a far discutere è la notizia che, nonostante le clamorose dichiarazioni arrivate immediatamente dopo l'incidente, in realtà solo il 9% delle cifre promesse è stato davvero donato per la ricostruzione. La maggior parte dei ricchi imprenditori che si erano fatti avanti a parole, al momento non hanno versato nulla.
Secondo alcuni, però, il denaro arriverà con il progredire dei lavori di ricostruzione.
Soltanto il 9% degli 850 milioni promessi è arrivato davvero
Era il 15 aprile quando la storica cattedrale di Notre Dame è stata avvolta dalle fiamme, riportando danni devastanti. Oggi, a distanza di due mesi, si terrà la prima messa dentro la chiesa. Ovviamente, per questioni di sicurezza, i partecipanti saranno solo 30 e dovranno indossare i caschi di sicurezza, dato che l'edificio è pericolante. Questa liturgia viene celebrata in occasione della Festa della Dedicazione del Tempo, e vi sarà presente anche monsignor Michel Aupetit, arcivescovo di Parigi.
A far discutere, però, è la notizia che i lavori starebbero progredendo con lentezza. Questo perché, nonostante subito dopo l'incendio sia partita una gara di solidarietà per le donazioni, in realtà, sino ad adesso, sembrano essere arrivati solo 80 milioni di euro sugli 850 promessi, meno del 10%.
Per giunta, ben poco di questo denaro arriva dai ricchi imprenditori che nei primi giorni erano stati coperti di elogi per il loro "intervento immediato". Intervento, però, che sino ad ora sembra essere rimasto limitato alle parole. Nomi clamorosi, come quelli di Bernard Arnault, del gruppo Louis Vuitton Moet Hennessy o François Pinault, del gruppo Kering, avevano sin da subito annunciato cifre faraoniche a supporto della ricostruzione, ma sino ad adesso non si è mosso molto, escludendo l'entusiasmo dei giornali.
Per adesso, gli unici a farsi avanti per davvero sono stati privati e piccoli imprenditori che hanno appunto racimolato la cifra di 80 milioni con assegni e bonifici.
Secondo gli annunci i pagamenti arriveranno con il progredire dei lavori
Il gruppo Arnault ha però subito garantito che i pagamenti arriveranno, ma via via che i lavori progrediranno. In altre parole, sembrerebbe che i grandi gruppi stiano aspettando le gare d'appalto per inviare le rispettive donazioni. Questo, però, sino a quando non avverrà, inevitabilmente farà suscitare il legittimo dubbio che tutti questi ricchi benefattori in realtà abbiano sfruttato la situazione per questioni di marketing e le polemiche saranno perciò inevitabili.
Nel frattempo, anche France Info garantisce che i donatori stanno aspettando l'inizio dei lavori, così da accertarsi che i loro soldi finiscano nelle giuste mani. E anche il Presidente Macron ha ribadito più volte che Notre Dame tornerà ai suoi vecchi splendori in soli cinque anni. Per il momento, però, tutto sembra procedere con lentezza.