Nella mattinata di domenica 10 novembre, un decesso si è verificato al Porto Industriale di Crotone, dove un operaio di 37 anni, Fabio Correale, ha perso la vita poco dopo aver finito di lavorare nella stiva di una nave attraccata al molo cittadino. L’uomo, dipendente della ditta Recycling, aveva svolto le operazioni di scarico di cippato di legno, materiale utilizzato negli impianti a biomasse. La causa del decesso non è ancora stata accertata, ma le indagini sono in corso e tra le ipotesi c'è quella di un malore improvviso. Sul posto sono intervenuti immediatamente i soccorsi, la Polizia e i Carabinieri.

La morte al porto di Crotone: ipotesi malore

Il decesso dell’operaio è avvenuto poco dopo il termine del suo lavoro, mentre stava parlando con alcuni colleghi. La nave dove era stato impiegato nelle ore precedenti stava trasportando cippato di legno destinato agli impianti di biomasse. Le operazioni di scarico del materiale erano in corso quando si è verificato il fatto.

Non è ancora chiaro se la morte sia dovuta a un malore improvviso o ad altre circostanze. Le indagini sono affidate alla Capitaneria di porto di Crotone, che sta cercando di ricostruire la dinamica dell’incidente. Le prime verifiche sul corpo dell’operaio sono state effettuate dal medico legale, intervenuto prontamente sul posto.

Per favorire le operazioni sono state poste sotto sequestro la nave in cui si è verificato il decesso è stata sottoposta a sequestro per permettere gli accertamenti necessari. Anche la nave e la gru utilizzata per lo scarico del cippato sono state sequestrate dalle autorità competenti. Oltre alla Capitaneria di Porto, sono intervenuti sul luogo anche la Polizia e i Carabinieri, che stanno supportando le indagini per fare chiarezza sull’incidente.

Secondo quanto trapela, l'uomo - che non era sposato - a breve sarebbe dovuto entrare a far parte dei Vigili del Fuoco a seguito di una fase di prova.

In Calabria poche ore prima un altro episodio su cui stanno cercando di far luce gli inquirenti

Nella giornata del 9 novembre un altro episodio - su cui stanno cercando di far luce gli inquirenti - si è verificato in Calabria: un 57enne originario della regione ma residente in Svizzera, è morto dopo la caduta del parapendio a motore.

L'incidente è avvenuto sul versante calabrese del massiccio del Pollino, nella località Conca del Re, nel comune di Castrovillari, in provincia di Cosenza. Secondo le prime informazioni, l’uomo stava pilotando il velivolo quando, per cause ancora da chiarire, ha perso il controllo, urtando contro delle rocce e precipitando al suolo. Il parapendio era decollato la mattina dalla pista per ultraleggeri situata nella contrada Petrosa di Castrovillari. L’incidente sarebbe avvenuto durante la fase di rientro del volo, dopo un sorvolo della zona del Pollino.