Il "Grande Oriente d'Italia", la più grande organizzazione massonica italiana, si è sempre detto estraneo ai collegamenti con la malavita, e ogni volta che simili fatti sono emersi ha accusato devianze autonome da cui si è prontamente allontanato.
Sono però molti i casi in cui membri anche di spicco di logge del Goi, deviati o meno (questo lo stabiliranno le indagini), sono stati arrestati per essere vicini alla mafia. Stavolta è toccato a due "Maestri Venerabili" finire in manette.
Il clan mafioso poteva contare sui 'Maestri Venerabili'
Lucio Lutri e Vito Lauria, questi i nomi su cui faceva affidamento il clan di Licata.
Nomi non comuni, dato che il primo, pur essendo in apparenza un funzionario regionale, era stato in realtà il "Maestro Venerabile" della loggia "Pensiero e azione", facente parte del Grande Oriente d'Italia. E anche il secondo era stato "Maestro Venerabile" nella loggia "Arnaldo da Brescia" (sempre parte del Goi), ed era anche figlio di un capomafia della zona di Agrigento.
Sono sette le persone finite agli arresti grazie ai carabinieri del Ros. L'indagine è stata condotta dalla procura antimafia di Palermo, e ha portato allo scoperto una complessa organizzazione di affari e rapporti nell'ombra. In particolare tutto sembrava ruotare proprio sul funzionario all'assessorato per l'Energia, Lucio Lutri, che aveva messo in contatto l'ambiente mafioso con quello massonico.
Dalle intercettazioni emergono anche sue parole molto forti, in cui dichiarava di sentirsi ormai al centro del potere e ripeteva: "Ma chi min...a ci deve fermare più?" Sembra inoltre che di lui, nell'ambiente, si diceva che avesse letteralmente due facce: da una parte guardava il crocifisso e dall'altra il quadro di Totò Riina.
I rapporti tra Massoneria e mafia
Tra gli arrestati c'è anche Giovanni Lauria, padre di Vito e padrino, condannato già in passato per associazione mafiosa. Evidenti i rapporti dunque tra il sistema malavitoso e Lutri. Quest'ultimo, a quanto risulta dalle indagini, aveva assicurato che si sarebbe impegnato per far ottenere uno sconto sui costi di detenzione per il capomafia di Licata.
I malavitosi avevano quindi contraccambiato il favore recuperando un credito importante per una persona molto vicina allo stesso Lutri.
Quest'ultimo, oggi, ha perso il ruolo di "Maestro Venerabile" della sua loggia, ma è diventato "copritore interno", incarico altrettanto rilevante all'interno della struttura massonica. Probabile che, se i fatti saranno confermati, il Goi disconoscerà ufficialmente questi due membri finiti agli arresti, come avvenuto in passato con altre persone.